Tasse, arriva la Trise,bastonate su casa e risparmi
La piccola sorpresa positiva: le maggiori detrazioni sul lavoro. E poi quella negativa: la nuova tassa sulla casa che, sì, sostituirà l’Imu, ma che potrà anche superare dell’1 per mille l’aliquota massima prima prevista. E poi: stretta sulle pensioni alte, aggravio della tassazione delle rendite finanziarie. E tagli ancora: tagli alle Regioni, tagli sulla Sanità che è già allo stremo. Altri tagli lineari, che lasciano intatti gli sprechi delle Regioni che sprecano e strangolano le Regioni con un sistema sanitario virtuoso, dai costi già ridotti all’osso.
Sono queste alcune delle scelte sulle quali il governo sarebbe al lavoro in vista del varo della Legge di Stabilità. Il condizionale è d’obbligo, tanto che il ministero dell’Economia ha smentito tutti i contenuti delle bozze in circolazione. Ma queste sono le proposte che entrano nel Consiglio dei ministri: solo dopo il varo della manovra si potranno sapere i reali contenuti.
Le ultime indiscrezioni parlano di interventi per 10-12 miliardi. E indicano che il cuneo fiscale – che è stato il tema più al centro del dibattito di queste settimane – vedrebbe un intervento, cioè una riduzione del fisco sul lavoro, di 6,5 miliardi. Di questi, 4 miliardi andrebbero all’alleggerimento dell’Irpef dei lavoratori, con maggiori detrazioni sul lavoro dipendente fino a 55mila euro di reddito lordo. Altri 2,5 miliardi andrebbero alle imprese attraverso maggiori sconti sull’Irap e sconti alle imprese che reinvestono e assumono a tempo indeterminato.
SANITÀ. La bozza della legge di stabilità prevede tagli per 2,6 miliardi, più un’altra stretta sulla spesa farmaceutica e un’altra ancora su quella ospedaliera. Complessivamente si supererebbero i 4 miliardi di tagli lineari. Ma il governo intero sarebbe intenzionato a ridurre di molto l’apporto del capitolo sanitario sulla manovra.
DETRAZIONE LAVORO SALE A 1.450 EURO. La detrazione base riconosciuta ai lavoratori dipendenti potrebbe salire da un valore di 1.338 a 1.450 euro. il meccanismo, che prevede una riduzione dello ‘sconto’ in proporzione al reddito, si annulla attorno ai 55.000 euro. Rimane immutato lo sconto per chi non supera gli 8.000 euro.
SCONTI IRAP FINO A 15.000. Deduzioni Irap in arrivo per i nuovi assunti. Le deduzioni saranno per un massimo di 15.000 euro a dipendente.
ARRIVA LA TRISE, PUÒ SUPERARE L’IMU. Cambiano le tasse locali sulla casa. La nuova Service Tax, che scatta dal 2014, si chiamerà Trise e assorbirà Imu e Tares. Non il tributo provinciale ambientale. La pagheranno, in forma ridotta, anche gli inquilini.
RENDITE FINANZIARIE. La tassa sulle rendite finanziarie passerebbe dal 20% al 22%. Anche questa norma è molto contestata nel governo.
BLOCCO CONTRATTO STATALI, TAGLIO 10% STRAORDINARI. Il blocco dei contratti nel pubblico impiego relativo al triennio 2010-2012 viene esteso fino al 31 dicembre 2014. Per la P.A. arriva poi il taglio del 10% della spesa degli straordinari.
PENSIONI “RICCHE”. Le pensioni sopra i 3.000 euro al mese non saranno adeguate al costo della vita nel 2014. Quelle poche sopra i 100.000 euro all’anno, dovranno versare anche un contributo «con la finalità di concorrere al mantenimento dell’equilibrio del sistema pensionistico». Sarebbe del 5% per la parte eccedente i 100 mila euro fino 150 mila, del 10% oltre i 150 mila e del 15% oltre i 200 mila.
COMUNI E REGIONI. Patto di stabilità interno allentato per i Comuni «al fine di consentire agli enti locali nel 2014 e 2015 i pagamenti in conto capitale»: l’allentamento vale 1 mld nel 2014 e uno sul 2015. Regioni ed enti locali non potranno più ricorrere ai derivati. Altri tagli, per un miliardo, sulle Regioni.
CIG IN DEROGA, SOLO 600 MILIONI. Gli ammortizzatori sociali in deroga saranno rifinanziati per il 2014 per un importo di 600 milioni di euro. È un valore decisamente più basso del miliardo richiesto. Invece è molto più alto del richiesto il Fondo per la social card, incrementato di ben 250 milioni di euro per il 2014. Motivo: il governo estende la Social Card, finora rivolta soltanto a cittadini italiani e Ue, anche agli extracomunitari “regolari”.