Sulla giustizia astensione del Ncd
Non e’ la maggioranza che si spacca, perche’ alla fine si rimanda tutto al Senato in un clima non vuole essere di rottura erinunciando ai toni bellicosi, ma di certo quanto avviene oggi alla Camera sul Dl prescrizione fotografa una situazione di difficolta’ all’interno della coalizione di governo.
Il primo articolo del provvedimento, che riguarda l’aumento della meta’ dei termini per i reati di corruzione, non piace cosi’ com’e’ all’Ncd, che da quando e’ scoppiato il caso Lupi e’ attraversato da piu’ di un fremito di insofferenza.
Alessandro Pagano, capogruppo in commissione Giustizia di Area Popolare, chiede che venga modificato. L’Aula della Camera respinge: 337 a 40. Non e’ quello che accade nelle maggioranze in cui regnano pace e armonia. Tanto piu’ che Nunzia De Girolamo, uno degli esponenti di Ncd che accusa la leadership del partito di remissivita’ nei confronti del Pd di Matteo Renzi, definisce la norma “una cortina fumogena per quanti sono indignati per gli scandali di questi giorni”.
Interviene allora Andrea Orlando, ministro della giustizia. “Io non sono mai stato fra coloro che hanno partecipato alla demonizzazione dell’ istituto della prescrizione. Non mi sfugge che questo tipo di prescrizione cosi’ come costruita riflette un determinato periodo storico e un’impostazione politica che non mi sentirei di difendere”, spiega, “Il fatto che un numero consistente di reati si estingua durante le indagini non e’ una buona ragione per non affronatre temna dei reati che si estinguono nel processo”.
Parole distensive, che paiono sortire il loro effetto immediato. Lo stesso Pagano, infatti,risponde: “Le parole di Orlando sono state rassicuranti. E’ chiaro che nella seconda lettura del provvedimento, cosi’ come ha detto il ministro, ci sara’ una rivisitazione complessiva sui tempi del processo. Il nostro potere contrattuale al Senato e’ ulteriore elemento di garanzia, per questo ci asterremo sul voto finale. Non c’e’ alcun motivo per votare contro”. Insomma, il no minacciato viene derubricato ad astensione. In attesa delle modifiche da apportare al Senato dove l’Ncd ha un suo potere contrattuale.