Stare seduti uccide. La sedentarietà è la quarta causa di morte al mondo.
Diceva George Bernard Shaw che le cose più belle della vita o fanno ingrassare o sono illegali o possono uccidere. Ebbene, stare comodamente seduti può uccidere. Uno studio, contenuto negli Annals of Internal Medicine, rivista dell’American College of Physicians, rivela come i nostri comportamenti sedentari aumentano le nostre possibilità di contrarre malattie e ci possono portare prematuramente alla morte, nonostante un regolare esercizio fisico. Il nostro intero mondo è stato costruito sul mantenerci seduto: guidiamo seduti, lavoriamo seduti, guardiamo la tv seduti. A volte dormiamo anche seduti.
I ricercatori di Toronto sono giunti a questa conclusione dopo aver analizzato 47 studi di comportamenti sedentari: hanno confrontato i data con l’ammontare di eventuali esercizi fisici e hanno scoperto che il numero di ore che noi passiamo seduti mediamente in un giorno fa perdere qualsiasi beneficio a qualsiasi tipo di esercizio fisico noi possiamo fare. Naturalmente, più esercizio si fa, minore impatto avranno eventuali comportamenti sedentari. Gli studi mostrano come la sedentarietà può portare a disagi cardiovascolari e al cancro ed è, inoltre, la causa di condizioni croniche come il diabete di tipo 2.
L’inattività fisica è stata identificata come la quarta causa di rischio di morte per le persone nel mondo, stando ai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Stare seduti per molto tempo, dalle 8 alle 12 ore al giorno, aumenta il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 del 90%.
Una soluzione? Prestare attenzione a quanto si sta seduti: un primo obiettivo potrebbe proprio essere il ridurre il numero di ore seduti nell’arco di tutta la settimana. Per quanto riguarda gli ambienti lavorativi, i ricercatori consigliano di provare a lavorare in piedi oppure di camminare per circa un minuto o tre ogni mezz’ora. E, quando guardiamo la tv, la pubblicità può venire in aiuto: si può sfruttare quell’intervallo di tempo per fare due passi o almeno stare un po’ in piedi.