Social network, italiani tra i primi al mondo per utilizzo

Italiani ostaggio dello smartphone. Stando a una corposa ricerca di Ofcom, l’Autorità inglese per le tlc, che prende in esame nove Paesi tra i più industrializzati, controlliamo il nostro telefonino entro 22 minuti dal risveglio e fino a 30 minuti prima di andare a dormire. Più ‘compulsivi’ di noi sono solo i giapponesi, che condividono i 30 minuti della sera ma di mattina buttano un occhio allo schermo già entro 20 minuti dal risveglio. Molto più ‘lenti’ gli altri, in particolare i francesi, che impiegano 54 minuti al mattino e 56 minuti la sera.

 

Gli italiani sono anche i più assidui frequentatori dei social network: il 78% degli utilizzatori che accedono almeno una volta a settimana. Subito dietro di noi gli spagnoli (76%). Sotto al 70% tutti gli altri (Regno Unito, Francia, Germania, Stati Uniti, Australia, Svezia e, fanalino di coda, il Giappone). 

Non decolla invece il commercio elettronico. In Italia, la spesa pro-capite su Internet nel 2014 si è fermata a 175 sterline (242 euro), lontana anni luce dalle 1.591 sterline del Regno Unito, che è prima in classifica davanti a Stati Uniti (918), Svezia (746) e Francia (714). Sotto le 200 sterline annue figurano, tra i 14 Paesi presi in esame, solo Italia, Polonia e Russia.

E passa per lo smarphone anche la mania per il fitness e per la dieta. In Italia e Usa, oltre il 30% degli utilizzatori dei telefonini di nuova generazione li utilizzano per monitorare il proprio stato di forma e per calcolare le calorie ingerite. Quasi solo italiana, invece, è l’abitudine di utilizzare lo smartphone per comandare a distanza luce e gas o per regolare il riscaldamento della propria abitazione.

Continua senza sosta il declino del vecchio telefono di casa, a tutto vantaggio di smartphone e cellulari. Nel 2014 l’Italia è fanalino di coda tra i dieci paesi più avanzati con 37 telefoni fissi ogni 100 abitanti (nel Regno Unito, al polo opposto, ce ne sono ancora 61), ma svetta al primo posto in classifica nel mobile, con 154 su 100. Si conferma l’arretratezza dell’Italia sulla banda larga fissa, con 23 connessioni per 100 abitanti.

In Italia l’industria delle tlc sia fisse che mobili nel 2014 ha incassato dai servizi 16 miliardi di sterline (circa 22 miliardi di euro, -8,2% sul 2009), con un ricavo pro capite mensile di appena 22 sterline (30 euro), posizionandosi così molto indietro nella classifica dei paesi più avanzati. Lo riferisce l’Ofcom, l’Autorità inglese per le tlc. Meglio dell’Italia, anche se non di molto, fanno Francia, Germania e Spagna, mentre molto più remunerativi sono i mercati di Regno Unito, Stati Uniti, Giappone e, soprattutto, Australia.

 

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