Smaltimento illecito dei rifiuti: le dichiarazioni di Schiavone in Parlamento
Dopo le recenti dichiarazioni di Carmine Schiavone, ex cassiere del clan dei Casalesi, sullo smaltimento illegale di rifiuti tossici tra il casertano e la provincia di Latina, continuano a piovere interrogazioni in Parlamento.
A intervenire, chiedendo l’immediata bonifica delle aree contaminate dai “veleni”, sono stati ora 35 deputati del Partito democratico, che hanno chiesto l’intervento del ministro dell’ambiente, Andrea Orlando.
“Nei giorni scorsi – ha scritto Pina Picierno insieme a 34 colleghi nell’atto depositato alla Camera – le dichiarazioni del pentito di camorra Carmine Schiavone, ex cassiere del clan dei Casalesi, rilasciate nel corso di alcune trasmissioni televisive, concernenti lo sversamento e l’interramento illegale di rifiuti di ogni genere, anche tossici e nocivi, addirittura radioattivi, nel territorio campano e nel basso Lazio, hanno suscitato timore e sconcerto nelle popolazioni locali. In particolare, lo Schiavone racconta del sistema illecito dei rifiuti tossici, che proverrebbero dalle aziende del nord Italia, destinati all’interramento nelle campagne campane. Le dichiarazioni del pentito sarebbero riscontrabili in numerosi atti giudiziari, e alcune di esse sono contenute negli atti di un processo in corso in questi mesi, condotto dal pm della Dda di Napoli, Alessandro Milita”.
E ancora: “Molti siti interessati dagli sversamenti illegali descritti e circostanziati dallo stesso Carmine Schiavone si troverebbero in territori che vanno dal lungomare di Baia Domizia fino a Pozzuoli, a Casal di Principe – in questo caso il pentito fa specificamente riferimento ai terreni adiacenti il campo sportivo – a Castel Volturno, Santa Maria la fossa e nel cosiddetto triangolo della morte, cioè quella vasta area tra le province di Napoli e Caserta che va da Caivano, dove nelle scorse settimane sono stati rinvenuti rifiuti pericolosi interrati in un campo adibito a coltura agricola, Afragola e Acerra fino al basso casertano.
Il boss pentito ha dichiarato che tutte le sue indicazioni circa date, luoghi e circostanze relative all’interramento di rifiuti tossici sarebbero state trascritte in numerosi verbali, anche della Commissione bicamerale d’inchiesta sui rifiuti, presieduta all’epoca da Massimo Scalia, senza che ad esse conseguisse alcuna operazione di bonifica. Anzi, da quanto risulta, le dichiarazioni rese da Schiavone nel 1997 davanti alla Commissione Scalia, in cui sarebbero stati consegnati appunti e documenti con l’indicazione delle società coinvolte e dei luoghi degli smaltimenti illegali, furono secretate. Da quanto finora emerso, dunque, la portata devastante dal punto di vista ambientale derivante dallo smaltimento illegale di rifiuti tossici e pericolosi, la cui quantificazione, secondo anche l’ex pm della Dda di Napoli Raffaele Cantone, è di fatto impossibile, sarebbe stata nota a partire dagli anni ’90, vale a dire da oltre venti anni, senza che alcuna iniziativa di mappatura e di bonifica fosse intrapresa”.
“Numerosi studi – aggiungono i democratici – tra questi quello commissariato dal dipartimento della protezione civile e predisposto dall’organizzazione mondiale della sanità, dall’Istituto nazionale di sanità, dal Consiglio nazionale delle ricerche e dall’osservatorio epidemiologico della regione Campania o alcuni più recenti svolti dall’Università di Napoli Federico II, hanno chiaramente stabilito il nesso che ci sarebbe tra l’incremento dei tumori in alcune aree della Campania e la presenza di discariche illegali e di rifiuti tossici interrati nella regione. Da quanto fin qui evidenziato, emerge un quadro desolante dietro cui appaiono ancora oscure le cause delle tante e inspiegabili omissioni sui necessari approfondimenti di mappatura dei siti e sulle mancate bonifiche, omissioni che continuano a perpetrarsi ancora oggi, senza che alcuna azione concreta venga intrapresa per porre fine ad uno scandalo immane in quella che potremmo definire, purtroppo, la terra di nessuno”.
I 35 esponenti del Pd hanno così chiesto al ministro Orlando quali “urgenti iniziative il Governo intenda assumere, nell’ambito delle proprie competenze, per verificare le affermazioni del pentito Carmine Schiavone in merito alle localizzazioni dei rifiuti tossici e pericolosi interrati illegalmente in Campania e nel basso Lazio al fine di predisporre immediatamente, previa individuazione di adeguate risorse finanziarie, un piano di bonifiche che preveda, tra l’altro, un’accurata mappatura dei siti degli sversamenti illegali e la conseguente programmazione, per partizione e per grado di pericolosità, di interventi di bonifica dei territori interessati”.