Scisciano, Serena Rossi è stata insignita ad Orvieto del prestigioso premio riservato ai “wedding photografer”

 

Scisciano – E’ Serena Rossi la più brava “wedding photographer” d’Italia. La giovane professionista sciscianese è stata incoronataad Orvieto, dalla  prestigiosa giuria internazionale del Fiof (Fondo Internazionale per la Fotografia), come la migliore fotografa per la categoria Matrimonio del Fiipa Awards 2016.

Un riconoscimento ambitissimo quello che ha vinto Serena, cui anelano tutti i professionisti della fotografia, matrimonialisti e non, dotati di un’esperienza importante e di un curriculum prestigioso  e che  quindi la pone  direttamente nell’alveo dei migliori fotografi italiani e delle eccellenze del nostro territorio.

Nata e cresciuta tra Scisciano e Nola, dopo un lungo periodo di formazione e pratica, Serena lavora da due anni in Toscana, a Massa,  nel noto studio “Collephoto” dove  la Sere, come la chiamano gli amici, ha stupito tutti con la sua passione ed umiltà “ Serena ha saputo dare al nostro studio quel tocco di grazia che ci mancava” afferma Alessandro Colle, titolare di Collephoto, recentemente insignito di due premi da parte dell’International Society of Professional  Wedding Photographers per gli scatti più belli della sua categoria “E’ stata brava e credetemi, si è meravigliata lei stessa di poter vincere , oggi credo di poterlo dire: abbiamo creduto in lei prima che lei credesse in se stessa, per questo quando voleva ritirarsi e non partecipare le ho detto che piuttosto non mi sarei presentato io ai contest, ma che lei avrebbe dovuto comunque provarci.”

“Faccio fotografia da quando avevo quattordici anni – racconta Serena-  mi ricordo la prima Reflex analogica che ho usato,era di mia madre. La fotografia rappresentaun modo per esprimere quello che abbiamo dentro , se io voglio creare qualcosa, cerco di riprendere quello che mi piace, ciò che voglio rappresentare e ovviamente quello che voglio trasmettere. Spesso le immagini aiutano a comunicareemozionipiù delle parole”

 

 

di Letizia Nappi 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *