Scisciano, il Consiglio comunale approva regolamento e tariffe Tares

Scisciano – E’ stata la Tares, il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, l’argomento al centro del Consiglio Comunale di ieri sera. Approvate le delibere in discussione: il regolamento per la disciplina del tributo, il Piano Finanziario 2013 e le tariffe Tares da applicarsi alle singole categorie per l’anno 2013.

L’Amministrazione comunale, nel rispetto dei vincoli stringenti della normativa nazionale, ha cercato di impattare al minimo sulle famiglie e sulle utenze non domestiche. Questo è stato reso possibile grazie alla scelta di non utilizzare nel computo del corrispettivo i criteri stabiliti dal Dpr 158, ma di fare riferimento ai dati forniti e dal lavoro svolto con attenta analisi dai funzionari e ragionieri comunali più volte elogiati sia dalla maggioranza sia dall’opposizione consiliare, rimodulando le tariffe della Tares per introdurre riduzioni, coefficienti familiari, esenzioni, o altri sgravi, attenuando gli effetti negativi dell’imposta, soprattutto per le fasce sociali deboli, le più colpite dalla crisi economica, evitando così sperequazioni che avrebbero colpito indistintamente tutte le categorie.

“Leggendo i giornali e le dichiarazioni di economisti, lo spettro della Tares sembrava in questi mesi dovesse portare per le comunità ad aumenti anche del 500% rispetto alla vecchia Tarsu – esordisce l’assessore all’Ecologia e Ambiente Giuseppe Paduano – noi non ci siamo spaventati, abbiamo deciso di cambiare metodo, bisognava guardare oltre anche se solo per l’anno 2013 di seguire la Tares con la consapevolezza è l’orgoglio di essere riusciti a non stravolgere quello che è il costo del tributo. La Tares – continua l’assessore Paduano – consentirà a questa amministrazione di continuare con la riscossione diretta del tributo. Continuare con la Tarsu significava ritornare al regime speciale 2009 che prevede la riscossione dei tributi da parte di Equitalia. Tutelare le fasce deboli era un atto dovuto per un’amministrazione che lavora nell’interesse esclusivo dei cittadini – conclude Giuseppe Paduano – agevolazioni iscritte a bilancio ed assicurata anche dal risparmio di 10.000 euro dei costi della politica, quindi dai compensi degli amministratori”.

Le novità principali sono due. In primo luogo, la parte della tariffa detta variabile varierà, appunto, in relazione alla quantità del rifiuto residuo effettivamente conferito e non sarà più quantificata in base ad un calcolo presuntivo. Il principio è noto: chi inquina, paga. Così, chi differenzia di più produrrà meno residuo e, quindi, pagherà di meno.

Le novità nel regolamento approvato ci vengono dettate dagli articoli 19, 20, 21 e 22 che prevedono rispettivamente la riduzione del 15% della quota variabile del tributo per le utenze che dimostrino di provvedere a smaltire in proprio gli scarti compostabili mediante compostaggio domestico; riduzione del 15% della quota variabile fin quando dimostrino di aver provveduto in proprio alla smaltimento dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani; la riduzione del 30% della quota variabile per le abitazioni occupate dai soggetti che risiedono o abbiano la dimora per più di sei mesi all’anno all’estero; infine l’art. 22 disciplina le agevolazioni tenendo conto di due parametri componenti Nucleo Familiare e Reddito ISE/ISEE

Regolamento partorito dall’Ufficio Ragioneria e dalla commissione Consiliare, quindi anche dall’opposizione.

“Non sono state prese in considerazione proposte, che introducevano agevolazioni a favore di categorie specifiche e individuabili. Per molti, fruttivendoli, bar, macellerie, la Tares sarà una vera mazzata; mentre per altri come per le banche e gli istituti di credito o case di cura sarà molto bassa”. E’ quanto denuncia il consigliere comunale di opposizione Giuseppe Napolitano nel suo intervento – Incredibile, ma vero questa è la decisione presa dalla maggioranza, per una volta l’amministrazione aveva la possibilità di agevolare fiscalmente le piccole attività locali, attività artigianali, le associazioni ma non l’ha fatto”. Tanto da spingersi a presentare in consiglio un emendamento alla delibera per diminuire le aliquote Tares di attività artigianali, bar, ortofrutta, associazioni ed incrementare quelle relative a banche e case di cura. “Si poteva garantire un piccolo risparmio ai nostri commercianti – conclude Giuseppe Napolitano – ma non si è voluto prenderlo in considerazione, camuffando una evidente responsabilità politica, dietro discutibili motivazioni tecniche, nulla di fatto”.

“Nel complesso l’Amministrazione comunale – risponde il Sindaco Edoardo Serpico  – è riuscita a contenere ed in alcuni casi ad abbassare (per circa 700 nuclei familiari) le tariffe Tares. Per le utenze non domestiche invece graverà anche l’IVA al 10%, che in regime di Tares non è più detraibile. Quanto alla componente per servizi indivisibili – continua il Sindaco – si tratta di una voce autonoma e distinta dal tributo rifiuti, essendo una maggiorazione di esclusiva spettanza dello Stato. Quest’ultima incide di € 0,30 al metro quadrato di superficie tassabile. Con la Tares non ci sarà un aggravio di prelievo, a livello complessivo. Non chiediamo soldi in più ai cittadini sciscianesi – conclude il Sindaco Edoardo Serpico –  ma abbiamo proceduto piuttosto, come prevede anche la legge, a una redistribuzione del costo del servizio sulle diverse tipologie di utenza”.

 

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