Schumacher torna a casa, ma fine del tunnel lontana.
La fine del tunnel è ancora lontana, ma intanto Michael Schumacher può tornare a casa. Dopo quasi nove mesi dal tragico incidente con gli sci sulle montagne dell’Alta Savoia francese, il sette volte campione del mondo di formula 1 lascia la clinica di Losanna dove era ricoverato per il difficile recupero dal grave trauma cranico: una notizia che circolava da settimana e che ora ha l’ufficialità che i tanti tifosi aspettavano con ansia.
“La riabilitazione di Michael continuerà a casa, ma la strada da percorrere resta ancora lunga e difficile” le parole della manager dell’ex pilota tedesco, Sabine Kehm. La clinica di Losanna, dove Schumi aveva cominciato la riabilitazione dopo il trasferimento dall’ospedale di Grenoble, ha confermato, secondo quanto riportano i media svizzeri, che l’ex campione sarebbe uscito già oggi per tornare a Gland, vicino Ginevra, dove risiede con la famiglia. E naturalmente la moglie Corinna, presenza inamovibile al fianco di Schumi in questi mesi di calvario, lei che non ha mai perso la speranza nemmeno nei giorni più bui. Ora il ritorno a casa rappresenta l’inizio di una nuova fase, non facile, comunque lunga: ma fa tirare un sospiro di sollievo e sorridere quanti in questi lunghi mesi hanno pregato perché il fuoriclasse della formula 1 continuasse a lottare. Schumi dovrà combattere ancora perché come fa sapere il suo entourage l’uscita dalla clinica non equivale alla guarigione: “affermare che il suo stato di salute sia fortemente cambiato sarebbe falso” precisa infatti la Kehm. Nonostante i progressi registrati nelle ultime settimane, quindi, le condizioni fisiche del campione restano stabili, ma tali da convincere i medici al via libera al trasferimento. La manager, che ha voluto ringraziare lo staff medico per l’impegno e la competenza, ha chiesto rispetto per la privacy del pilota ma, soprattutto, che “si evitino speculazioni sul suo stato di salute”.
I miglioramenti riportati da Schumacher in questi mesi, infatti, hanno spesso fatto da contraltare agli allarmi e alle voci incontrollate sulle sue condizioni. Dal 29 dicembre, giorno della caduta, l’ospedale di Grenoble, dove era stato subito ricoverato, e la famiglia del pilota si sono trovati più volte costretti a smentire le voci della morte del campione. A febbraio la grande paura dopo la notizia di un’infezione polmonare che aveva minato ulteriormente la salute del pilota, la cui vita restava appesa a un filo. Il cuore si è riaperto alla speranza il 16 giugno scorso quando Schumi è uscito dal coma. Trasferito da Grenoble alla clinica universitaria di Losanna, Schumi ha continuato il percorso riabilitativo lontano dai riflettori.
La moglie Corinna, intanto, decide di rompere il muro di silenzio alzato da mesi per preservare la riservatezza e rivela che il pilota ha “momenti di coscienza e di veglia” che aprono per la prima volta uno spiraglio. Ad agosto il furto delle cartelle cliniche date in pasto ai media: in seguito alle indagini l’uomo sospettato di aver rubato il materiale clinico contenente le condizioni di Schumacher si suicida impiccandosi in carcere. Il caso viene ufficialmente chiuso e, tra speranze e nuove smentite, si arriva alla notizia che tanti aspettavano: Schumi torna a casa dove “non sarà necessario realizzare nessun impianto o costruzione” per accoglierlo. E’ un altro passo verso la speranza.
Dalla paura alla speranza, un calvario per Schumacher lungo 9 mesi
A quasi nove mesi dalla rovinosa caduta con gli sci del 29 dicembre, Michael Schumacher sta per tornare a casa, nella sua grande proprietà svizzera a Gland, sul lago di Ginevra. Dopo oltre mezzo anno in ospedale a Grenoble, l’ex campione della Ferrari da metà giugno si trovava in un Centro ospedaliero di Losanna per cominciare la riabilitazione. Queste le tappe principali della vicenda:
– 29 dicembre: l’ex pilota cade e batte la testa su una roccia durante una giornata di sci a Meribel, Francia. Riporta un grave trauma cranico. Ricoverato in coma, è operato piu’ volte.
– 30 dicembre: e’ aperto un fascicolo sull’incidente. Il procuratore informa che Schumacher ha “scelto deliberatamente di andare nella zona” della caduta.
– 17 gennaio: le condizioni restano “stabili”, scrive la manager del pluricampione di F1, Sabine Kehm.
– 30 gennaio: la Kehm fa sapere che “i sedativi somministrati a Michael sono in diminuzione per iniziare un processo di risveglio che potrebbe durare a lungo”.
– 6 febbraio: “Schumacher non e’ morto”: l’ospedale di Grenoble smentisce le voci circolate su twitter sul decesso del pilota.
– 17 febbraio: la magistratura chiude l’inchiesta: “Non e’ stata rilevata alcuna infrazione a carico di chicchessia”.
– 12 marzo: la Kehm parla di “piccoli segnali incoraggianti. Siamo e restiamo fiduciosi che Michael si risvegliera’”.
– 4 aprile: Schumacher “ha momenti di coscienza e di veglia”, fa sapere la Kehm.
– 14 giugno: il settimanale tedesco Bunde scrive che Schumacher e’ stato trasferito al reparto riabilitativo dell’ ospedale di Grenoble per prepararlo ad un trasferimento in una clinica specializzata nella riabilitazione.
– 16 giugno: “Schumacher non e’ piu’ in coma e si appresta a lasciare l’ospedale di Grenoble”, riferisce la portavoce. L’ex pilota è trasferito in ambulanza al centro di riabilitazione dell’ospedale universitario del Vaud a Losanna (Svizzera).
– 25 giugno: un anonimo offre ai media dati contenuti nella cartella clinica di Schumacher in cambio di 50mila euro.
– 6 agosto: si impicca in cella a Zurigo un uomo arrestato perche’ sospettato del furto dei dati clinici. Lavorava per la societa’ che aveva trasferito Schumi a Losanna
– 3 settembre: Schumacher potrebbe tornare a casa per Natale a circa un anno dall’incidente, annunciano alcuni media tedeschi.
– 9 settembre: il pilota può tornare a casa. Dopo le voci arriva l’annuncio da parte dell’entourage del pilota, che dovrà sottoporsi alla lunga riabilitazione.