Saviano, grande successo per la nuova commedia di Thomas Mugnano
Saviano – Grande consenso di pubblico per “ Il Tirchio è come il porco…è buono dopo morto!!!” una commedia scritta e diretta da Thomas Mugnano con la super visione artistica dell’attore Lucio Ciotola. Un vero e proprio successo per la commedia portata in scena sul palcoscenico savianese, con teatro pieno in ogni ordine di posti. Il gruppo teatrale proveniente da Roccarainola ha voluto devolvere l’incasso della serata in beneficenza al proprio comune per iniziative di solidarietà.
La commedia all’apertura del sipario, come nel suo epilogo, ha un suo impatto immediato sul pubblico introducendolo in una visione dantesca dell’inferno, in uno scenario di tenebra e di fitto mistero. Non mancano effetti speciali con veri lampi di fuoco incandescenti: effetti prodotti da alcuni congegni tecnici posti alla base del palcoscenico. Si tratta della storia di una persona avara, che rivede tutta la sua vita da quella triste realtà ultraterrena. Il personaggio interpretato dallo stesso Thomas Mugnano, vive con la sua famiglia e mal sopporta il suo modo di agire.
Non mancano istanti di comicità e momenti irreali non di questo mondo: cosi il rivedere la propria esistenza terrena è interrotta da figure di angeli e demoni, che hanno centralità scenica anche con effetti speciali con i pannelli girevoli della scenografia che spingono il personaggio secondo le proprie intenzioni. In effetti, è la scelta tra due opposte soluzioni; un bivio per scegliere quale strada percorrere.
La scelta di Ciro Lamberti, questo il nome del personaggio principale, padrone di casa, si rivelerà non proprio la scelta giusta: morirà, odiato anche dai suoi stessi familiari, per mano del marito della sua amante. Lo stesso commediografo Thomas Mugnano racconta in una nota di regia: Quante volte nella mia vita mi sono battuto contro ideologie, comportamenti e modi di porsi che erano inequivocabilmente avvicinabili se non addirittura combaciabili “all’avarizia”? Tante, anzi tantissime volte e (per me che vivo la spilorceria come un malessere epidermico), mi sono chiesto: “ ma che vita può condurre una persona benestante se nel baricentro della propria esistenza mette sempre e soltanto il dio danaro” ? Peggio ancora se all’avarizia c’è l’aggravante dell’avidità. Le due nozioni, talvolta confuse o usate indifferentemente, hanno dei significati dissimili: mentre l’avidità è il desiderio di accrescere il proprio “possesso”, l’avarizia è concentrata sulla conservazione meticolosa di ciò che già si possiede. Inoltre mentre la prima può essere ritenuta dannosa per la società, poiché appare ignorare il benessere degli altri a favore del proprio, la seconda è diventata più accettabile, (a mio avviso solo perché camuffata da un vocabolo che ne allevia il significato aspro), e cioè: “ capitalismo”. Bastano queste parole di note di regia per comprendere il significato della proposizione scenica che, di fatto, descrive questa piaga comportamentale. Lo stesso autore dell’opera teatrale precisa: “L’opera apre e chiude con delle scene decisamente surreali e con un tipo di recitazione che si avvicina molto allo stile “ Brechtiano”. Si passa subito, dopo, ad una tipologia di recitazione che va tra la farsa e il tragi-comico per descrivere l’attuale quotidianità, vista in tutte le sue sfaccettature, con momenti di forte ilarità, riflessione, surrealismi e anche piccole, ma immancabili trivialità ha sempre di più caratterizzato il nostro lessico affetto da esterofilia cronica”. Il quadro di tutti gli attori, oltre all’autore Thomas Mugnano vede susseguirsi sul palco: Marialuisa Gremito, Laura Alaia, Carmine Cavezza, Danilo Bens che ha curato le musiche di scena, Paolo Riccardi, Giuseppe Tudisco, Colomba Dello Russo, Giuseppe Napolitano, Luigi Corcione Esp. Felicya Sarno, Maria Sarappa, Marianna Coppola, Gennaro Meo che è il presidente dell’associazione I Matt…Attori, Michela Russo, Antonio Alfano, Luigi Esposito, Giovanni Meo, Mirko Mugnano, Michela Scudieri, Giuseppe Casoria e infine Natasha De Stefano.
di Antonio Giuliano