Ricerca italiana in Usa: come ridurre l’obesità
È stata quella contro l’obesità la prima campagna che Michelle Obama ha deciso di lanciare negli Stati Uniti. Una parola d’ordine: «Let’s move». Forza, grandi e piccini imparate a mangiare come si deve o, in campo a qualche anno, qui i malati saranno talmente tanti che non ce la faremo neppure a curarli. Paura per la salute degli americani e paura per le tasche del governo americano. E’ lei che in tv insegna come fare la spesa, quale menù scegliere per i figli, quali cibi limitare e quali portare sempre in tavola. Negli States il 55% della popolazione è in sovrappeso e il 23% è obesa.
IL POLICLINICO
Ebbene, per portare avanti questa politica gli Stati Uniti hanno deciso di chiedere aiuto all’Italia. Sono venuti a bussare al Policlinico Umberto I, professor Alfredo Genco, associato alla cattedra di Chirurgia. A dire il vero, sono venuti a ribussare a quell’ambulatorio visti risultati delle lezioni tenute dal professore ai colleghi americani. Sul palloncino intragastrico che si posiziona nello stomaco e toglie il senso di sazietà, sulla chirurgia cosiddetta bariatrica che interviene con il bisturi sul paziente. Tra pochi giorni partirà per far conoscere una tecnica che anche da noi non è ancora molto diffusa. Anche se in Italia vivono 6 milioni di obesi e il numero è in costante crescita. Parliamo del 10% della popolazione. Tra i bambini sotto i dodici anni la percentuale sale al 12%.
«La Harvard medical school terrò due letture-lezioni sul palloncino intragastrico e sulla terapia endoluminale contro l’obesità – spiega Genco – In questo caso si tratta di una restrizione gastrica definitiva attraverso dei punti di sutura che vengono applicati sullo stomaco. Rendere l’organo più piccolo fa sentire il paziente sazio nel modo corretto. Quindi, per tutto il resto della sua vita, introdurrà la quantità di cibo giusta senza strafare. Ma, oltre questo intervento mini-invasivo, noi dobbiamo insegnare daccapo, ad americani e italiani, che cosa scegliere. Quali alimenti dimenticare e quali invece incrementare. L’intervento da solo non basta».
LE MISURE
Parliamo di misure: lo stomaco medio di un adulto non obeso contiene circa 2 litri di alimenti, quello dei pazienti oversize arrivano fino a 3-4 litri. Da qui, la necessità del restringimento non transitorio come quello del palloncino ma un ridimensionamento definitivo. «Parliamo di una tecnica – aggiunge Genco – che spesso viene scelta per riparare effetti non previsti da interventi bariatriaci o interventi effettuati per togliere un cancro. Il paziente, comunque, sente un decisivo miglioramento nel suo quotidiano. Il suo stomaco detta regole diverse, stili di vita rivoluzionari». Il vero obiettivo dei chirurghi che si occupano di obesità è quello di intervenire sulle persone prima che diventino degli obesi conclamati. Adulti e bambini. «Noi vantiamo questo record infantile, ciò significa che tra dieci anni oltre il 50% dei piccoli oggi sovrappeso saranno adulti obesi. A rischio diabete fin da giovani e rischio cardiovascolare. Per non parlare delle conseguenze sulla psiche e l’umore. Questo è il motivo per cui più di 200 laboratori al mondo stanno lavorando alla ricerca di nuove tecnologie che consentano ai medici di scegliere vie ancore non percorse per il calo ponderale e il controllo della comorbidità di altre malattie».