Rete italiana macchine a spalla. “Bene legge sui beni immateriali ma le comunità restano ai margini”
Nola – Il completamento dell’iter per l’approvazione della legge che equipara i beni immateriali tutelati dall’Unesco a quelli materiali, apre nuovi orizzonti per la stessa Festa dei Gigli. La notizia era attesa da tempo: l’ultimo tassello mancante è arrivato l’altro giorno con il “sì”della commissione Cultura del Senato convocata in sede legislativa. Dalle istituzioni alle associazioni, la soddisfazione è unanime perché la modifica della legge rappresenta un riconoscimento delle grandi potenzialità insite nelle feste popolari, di cui la Festa dei Gigli rappresenta un’ eccellenza inserita nella Rete italiana delle Macchine a spalla.
“Grazie al Governo – afferma l’onorevole Paolo Russo, tra i promotori del nuovo testo della legge – grazie a tutti i gruppi parlamentari, maggiormente a quelli diffidenti e recalcitranti, che hanno reso possibile questa approvazione in sede legislativa. Quando il Parlamento fa il Parlamento aiuta cittadini e territori. Proprio così l’avevo pensata questa norma quando ne cominciai a parlare col collega Fioroni. Un successo, una gran gioia. Tocca ora a Nola essere all’altezza degli investimenti con comportamenti etici e che valorizzino in chiave di conservazione, diffusione ed incoming turistico il lavoro sin qui fatto. Manca come sempre la Regione che dovrà prendere atto di questa nostra grande realtà”.
Anche per la Fondazione Festa dei Gigli, ente deputato alla promozione della kermesse nel mondo, la nuova previsione legislativa rappresenta un’ importante opportunità oltre che uno strumento efficace per sostenere progetti culturali e di valorizzazione. “Non possiamo che salutare con grande soddisfazione l’approvazione di questa norma – afferma Raffaele Soprano, presidente della Fondazione – in questo modo si apre una nuova stagione, consentendoci di intervenire in maniera più incisiva nelle strategie e nei progetti di promozione della Festa”
Anche dalle associazioni che hanno sottoscritto la candidatura unescana e che rappresentano la “spina dorsale” del progetto giunge un plauso per il lavoro svolto nella sede parlamentare che sarà sicuramente una pietra miliare per la crescita della Rete. Le stesse, però, evidenziano la necessità di restituire centralità alle associazioni affinché dopo il raggiungimento del sigillo non vengano messe da parte, così come accaduto in questi ultimi anni, allorché le comunità della Rete sono state relegate ad un ruolo molto marginale al tavolo di lavoro costituitosi a Roma, presso il Ministero dei Beni culturali , per lo sviluppo del cosiddetto Piano di salvaguardia. “Anche nel corso dell’ultimo incontro svoltosi di recente – afferma Antonio Napolitano rappresentante della comunità nolana – le comunità non sono state invitate al tavolo. Un nostro delegato è intervenuto comunque con un documento che richiama la necessità di un maggiore coinvolgimento e partecipazione delle associazioni così come è nello spirito del progetto unescano. Le comunità non vogliono essere solo strumentalizzate ma rese partecipi e protagoniste attive delle scelte che vengono intraprese”.