Rete italiana delle macchine a spalla, una delegazione nolana presente alla festa dei Candelieri di Sassari
Nola – Anche una delegazione della città di Nola presente alla festa dei Candelieri di Sassari svoltasi l’altro giorno. La manifestazione rientra nell’ambito della Rete italiana delle macchine a spalla, in cui è inserita anche la festa dei Gigli di Nola, che nel 2013 ha ricevuto il prestigioso sigillo Unesco. Per la verità la rappresentanza nolana è stata l’unica della Rete ad intervenire alla kermesse sassarese a testimonianza della piena condivisione di tradizioni che appartengono ad un humus comune. Ad essere presente è stato lo stesso sindaco di Nola, Geremia Biancardi. Certo il periodo dell’anno non rende semplice gli spostamenti ma la comunità nolana nei mesi scorsi ha predisposto un particolare calendario al fine di non far mai mancare la propria presenza durate lo svolgimento delle feste “consorelle”.
Ed una nuova delegazione è già pronta ad intervenire alla festa di Santa Rosa di Viterbo che si svolgerà il prossimo 3 settembre. L’evento viterbese chiuderà il ciclo delle feste della Rete e aprirà inevitabilmente una nuova fase di dibattito e di confronto all’interno della stessa per discutere del futuro del progetto che sembra essersi impantanato dopo una partenza carica di entusiasmo e di sperana. Il punto di ripartenza sarà inevitabilmente il nuovo protocollo di Nola sottoscritto presso il palazzo di città nel corso dell’ultima edizione della Festa dei Gigli che ha rinnovato e rafforzato gli impegni già presenti nel primo documento siglato nel 2006. E’ noto che al tavolo della Rete, la cui cabina di regia è stata costituita presso il Ministero della Cultura, i problemi non manchino e sebbene importanti risultati siano stati raggiunti come l’approvazione della legge che consente anche ai beni immateriali riconosciuti dall’Unesco di essere finanziati, il programma così detto di salvaguardia non abbia assunto ancora la consistenza attesa. “Il pomo della discordia”è rappresentato in questo caso dal ruolo che devono svolgere le comunità. Alcune delle città ritengono che le stesse siano da considerarsi marginali: è questa la posizione, ad esempio, di Viterbo e di Palmi, anche se la comunità di quest’ultima è in netta contrapposizione alla stessa amministrazione comunale. Di tutt’altro avviso le altre città, in particolare Nola e Sassari convinte della strategica funzione delle comunità rappresentate dalle associazioni.
Il sindaco Biancardi ha richiamato più volte tutti ad un atteggiamento di maggiore responsabilità sollecitando un superamento delle criticità che da oltre anno e mezzo non trovano ancora soluzione.
Nel’ultimo tavolo svoltosi a Roma presso il Ministero dei Beni culturali è stato evidenziato come sia altresì necessario che le quattro città aderenti al progetto della Rete debbano procedere nella stessa direzione senza “fughe in avanti” come accaduto con l’esposizione della sola Macchina di Santa Rosa di Viterbo all’Expò di Milano. La questione circa un ruolo più attivo delle associazioni resta il nodo centrale. La comunità nolana, rappresentata al tavolo da Antonio Napolitano, è quella maggiormente numerosa: oltre venti le associazioni che hanno sottoscritto il documento di condivisione del progetto. “Senza le comunità la Rete non a senso”. Ha evidenziato lo stesso Napolitano. La fase che si apre in questi prossimi mesi, lontani dai clamori delle feste, è di vitale importanza per il definitivo decollo della Rete