Renzi: “Con le riforme il Governo può arrivare a fine legislatura”
Se questo Parlamento vota la legge elettorale avvia una «stagione costituente» e si può arrivare con la legislatura «perfino al 2018». Se invece affossano la riforma elettorale, sfruttando il voto segreto, «andiamo subito a votare con la legge proporzionale» che ci ha lasciato la Consulta perché sarebbe la conferma che questo Parlamento è «inaffidabile».
Matteo Renzi va giù pesante contro i possibili franchi tiratori che minacciano di affossare la legge elettorale in Aula e contro coloro che si battono per le preferenze ma in realtà vogliono tornare al «proporzionale» e «al pentapartito» della prima Repubblica. Il segretario del Pd è appena arrivato allo stadio, per la partita della Fiorentina, quando le agenzie battono la notizia delle dimissioni del ministro Nunzia De Girolamo.
Che succede ora nel governo?
«Non so. Io mi occupo di riforme, di lavoro, di tagli ai costi della politica. Il governo e i ministri sono un problema di Letta».
Veniamo allora alle riforme. Il Pd resterà compatto in Commissione e in Aula o ci saranno emendamenti di singoli?
«Il lavoro dei gruppi e della Commissione è prezioso e ogni proposta va valutata anche alla luce delle posizioni espresse da tutti i partiti che hanno sottoscritto la riforma elettorale. Il Pd ha comunque già deciso lunedì scorso. Il punto vero è che siamo ad un passaggio straordinario perché abbiamo a portata di mano una legge che finalmente garantisce un vincitore. Inoltre si supera il Senato e si mette un freno ai poteri delle Regioni e agli sprechi dei consigli regionali. E’ un tris francamente straordinario, poi ben venga il lavoro di tutti per migliorarlo».
Margini per cambiare qualcosa ci sono? Si può abbassare lo sbarramento al 4%?
«Margini ci sono sempre se c’è l’accordo dei contraenti. Vorrei però capire per far che cosa. Penso sia venuto il momento di sottrarre la materia ai super-specialisti».