Renzi avverte il Pd: “Non sono ammessi fallimenti”
Matteo Renzi è intervenuto oggi alla direzone del Pd.
«Questa prima direzione del 2015 già ci fa capire il grado di rilevanza e importanza che hanno le sfide che ci attendono, sfide legate alle partite nazionali e istituzionali del Paese e del partito, ma anche di natura più ampia». Con queste parole il premier ha aperto la direzione. Il 2015 si annuncia, afferma, come un anno «difficile», nel quale «dovremo più che mai riflettere sul ruolo dell’Italia nel Mediterraneo e in Europa».
Renzi ha ricordato poi che sulle riforme «c’è una discussione molto forte, sulla legge elettorale ne abbiamo discusso tante volte e i punti che ci uniscono sono davvero molto numerosi. Siamo ad un passo dal risultato finale e sulla legge elettorale siamo in condizione di fare una svolta storica».
«Ritengo opportuno che la direzione si ritenga convocata in modo permanente e che nelle prossime ore il segretario possa essere ospite dei gruppi per dialogare salvo immaginare di arrivare prima del primo voto a formalizzare la proposta riunendo i grandi elettori. Magari non al Capranica come l’altra volta», ha concluso il premier.
Renzi è poi nuovamente intervenuto a conclusione dell’assemblea: «Credo che la legge elettorale non sia facilmente migliorabile, non è il male minore, non è lo sciroppo da inghiottire», ha detto il premier, «Abbiamo assunto tesi da noi sostenute da anni e fatto modifiche indicate anche dalle opposizioni e dalle minoranze».
«Non sono capilista bloccati, il modello è il candidato di collegio. C’è un sistema per cui il 60% cento è eletto con le preferenze e per il resto sono candidati in quel collegio. È un incrocio fra il Mattarellum e i collegi nelle province».