Randagismo ed abbandono: al via il progetto con Nola capofila. Il sindaco Geremia Biancardi: “Prima fase: microchip e sterilizzazione”

Nola – Incremento delle iscrizioni all’anagrafe canina attraverso un servizio itinerante, sterilizzazione e reintroduzione degli animali domestici sul territorio: il Comune di Nola diventa promotore di un progetto per prevenire il randagismo e sconfiggere il triste fenomeno dell’abbandono. Il tutto nell’ottica della tutela degli animali e del risparmio dei costi di gestione. Dopo la prima iniziativa che, nelle scorse settimane, ha favorito l’applicazione del microchip ad oltre 90 cani, prende corpo una strategia di azione che vedrà il Comune di Nola, leader in un percorso territoriale e condiviso dai 18 centri dell’hinterland.

Campagne di educazione e di sensibilizzazione, oltre che attività di lotta ai comportamenti scorretti dei proprietari di cani completeranno un progetto che già prosegue a passo spedito. Le riunioni preliminari tra gli amministratori comunali e l’interazione costante con il Criuv, centro di riferimento regionale di igiene urbana, stanno segnando il passo di un’iniziativa tesa soprattutto a favorire la consapevolezza delle responsabilità che si assume chi sceglie di avere un amico a quattro zampe oltre che ad arrivare ad una forma di gestione più corretta e meno esosa della popolazione canina. L’imperativo sarà meno canili – lager: obiettivo da perseguire favorendo la sterilizzazione dei cani e la loro reintroduzione sul territorio quando, in virtù di una valutazione effettuata dai veterinari comportamentali,   non pericolosi ed aggressivi.

Per l’incremento delle iscrizioni all’anagrafe canina il programma operativo prevede l’allestimento di postazioni dove veterinari dell’azienda sanitaria locale potranno applicare il microchip  a cadenza periodica. Nei piani anche il servizio “porta a porta” con l’applicazione del dispositivo direttamente a domicilio.

Le operazioni di sterilizzazione chirurgica, affidate ai servizi veterinari dell’Asl Na3 Sud, saranno invece organizzate tenendo conto soprattutto delle emergenze e delle priorità territoriali. Il protocollo prevede il controllo clinico, l’esecuzione dell’intervento, l’identificazione attraverso l’applicazione del microchip, la degenza, la reintroduzione sul territorio o l’adozione dei soggetti non ritenuti aggressivi e pericolosi.  

“Siamo dalla parte dei nostri amici animali per i quali  – sottolinea il sindaco Geremia Biancardi – cercheremo di limitare ai casi di effettiva necessità il ricovero nei canili che, oltre a non rappresentare una sistemazione ideale, sono un onere per le amministrazioni  comunali. La sinergia territoriale, la collaborazione istituzionale del Criuv e dell’Asl oltre che la sensibilità e la dedizione mostrata da chi segue ogni passo del progetto sono il segnale della riuscita di un programma dalla valenza prima di tutto etica”.

“Affrontare con serietà il problema del randagismo e dell’abbandono ricercando soluzioni idonee a contenere, se non a sconfiggere, il fenomeno rappresenta – evidenzia Ines Miccio, consigliere comunale delegato dal sindaco di Nola a coordinare il progetto – un dovere improrogabile per chi ha a cuore la sorte degli animali e persegue la strada della gestione responsabile dei soldi dei cittadini”.

“Con il gioco di squadra otterremo – aggiunge invece Francesco Buono, assessore al Bilancio ed alla Sanità  di Casamarciano – i risultati che ci siamo prefissi e per i quali abbiamo individuato una strategia comune che vedrà le amministrazioni del territorio lavorare fianco a fianco”.

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