Quirinale, è nera la seconda fumata
Seconda fumata nera per l’elezione del presidente della Republica, dopo il primo tentativo andato a vuoto ieri.
Nessun candidato ha raggiunto la maggioranza dei due terzi (673 voti). Le schede bianche sono state 531. Come ieri ad aver preso più preferenze è stato Ferdinando Imposimato (123), votato dal Movimento 5 stelle. A seguire Vittorio Feltri (51), sostenuto da Fdi-An e Lega, Luciana Castellina (34), votata da Sel, e Emma Bonino (23, dal Psi).
Nel pomeriggio alle 15 terza votazione. Il Pd, come già avvenuto alla prima chiama, ha votato scheda bianca, come Forza Italia. Sabato l’attesa quarta votazione, quella che potrebbe essere decisiva, quando per eleggere il capo dello Stato basteranno 505 voti.
Il premier Matteo Renzi punta su Sergio Mattarella: nome che ricompatta il Pd, conquista Sel ma che fa gridare Silvio Berlusconi al tradimento del patto del Nazareno.
Fassina. «L’elezione di Mattarella può essere un elemento di stabilizzazione del quadro politico in un contesto in cui il presidente del consiglio, dopo il passaggio della presidenza della Repubblica, riconosce anche la rilevanza di posizioni interne che hanno obiettivi costruttivi sul terreno delle riforme», commenta l’esponente della minoranza Pd, Stefano Fassina. «Rimango colpito – aggiunge parlando in Transatlantico con i giornalisti – dalle posizioni di Forza Italia perché fino all’altro ieri tutti dicevano che il patto del Nazareno non ricomprendeva la presidenza della Repubblica poi improvvisamente hanno insistito su questo pacchetto completo. Mi sembrano in grande difficoltà, non congiunturale, cercano giustificazioni abbastanza fragili mentre ritengo – conclude – che l’elezione di Mattarella sarà un elemento di stabilizzazione».