Primarie Pd: si prospetta un nuovo rinvio
Prima la disponibilità di Cozzolino ad un ulteriore piccolo rinvio. Poi De Luca che dice di «non perdere nemmeno mezzo minuto». Ed in fine le segreterie provinciali del Partito democratico (tutte eccetto Salerno), che si dicono ancora non pronte. Risultato: ieri sera la commissione valutava un ulteriore rinvio delle primarie. Si dice al primo di marzo. Una comica. Così come è comico un altro imbarazzo. Chi si attendeva dalla segreteria nazionale del Pd, celebrata ieri pomeriggio, una risoluzione del “caso Campania”, forse è rimasto in attesa. E a rimanere in attesa sarà stata anche la tipografia che aspettava il via libera a stampare le schede per le consultazioni del 22, «con o senza il nome di De Luca?». Intanto i fedelissimi del sindaco alzano le barricate. In una nota a firma di Fulvio Bonavitacola e Francesco Di Geronimo si legge: «L’ennesimo rinvio delle primarie ci vede nettamente contrari. È una nuova offesa a militanti e cittadini già sconcertati dall’andazzo di questi mesi. Sono chiaramente strumentali le presunte motivazioni tecniche del nuovo rinvio di 7 giorni. È il caso che tutti se ne facciano una ragione. Le manovre dilatorie non serviranno a nulla». Il nuovo rinvio dovrà essere sancito dal voto della direzione regionale. Anche in questo caso si dovrà capire se on line (visti tempi) o de visu. Intanto a Roma Vincenzo De Luca capito che la direzione nazionale discutendo di Grecia e Libia non ci sarebbe mai occupata di Campania, dopo l’intervento di Renzi ha alzato i tacchi ed è rientrato a Salerno. Anche Andrea Cozzolino, arrivato a Roma senza alcuna mira di parlare ma tanto per: «marcare il territorio», ha fatto lo stesso. Così Gennaro Migliore. Dunque si prende altro tempo. Tempo necessario ad attendere l’esito dell’incontro tra Lorenzo Guerini e il Nuovo centrodestra di questa sera. Marche e Campania sono le due regioni che faranno parte di un patto tra Pd e Ncd. Ieri sera (vedi altro pezzo in pagina, ndr) proprio Alfano è venuto in Campania a sondare un po’ gli umori e questa sera riferirà all’incontro e proverà a trattare sul nome di Gaetano Quagliariello. Intanto nel Partito democratico la partita resta aperta. De Luca non ha intenzione di fare un passo indietro. Almeno di non farlo senza niente in mano. Quello che prova ad ottenere il sindaco è una lista civica sua in appoggio a qualsiasi candidato presidente del centrosinistra. Renzi storce il naso e anche gli altri, «piazzerebbe troppi uomini suoi in consiglio» dicono. Senza quella lista più un paio di nomi suoi in quella del Pd (due sindaci ad esempio), De Luca non si smuove. Anche Casillo non cede e rende più forte la trattativa. Con De Luca fuori dalle primarie il candidato unico diventerebbe Andrea Cozzolino. Lo diventerebbe certamente perché è vero che Migliore ha dalla sua una buona maggioranza del partito, ma la stessa è pronta a consegnarsi all’europarlamentare che tecnicamente è più forte. Cozzolino non conferma, ma sono già in corso processioni dei penitenti. E dunque in quel caso sarebbero primarie confermative, visto che Renzi non ha nessuna intenzione di bloccarle. Anche Cozzolino presenterà una lista di appoggio al presidente per recuperare voti in quelle aree distanti dal Partito. Così la vera partita si giocherà tutta sulla coalizione e soprattutto sulle intenzioni dei moderati, che anche in questo caso, diventeranno ago della bilancia spaccando in due il Pd tra chi apre alla Costituente e chi invece pone veti.