Presentato al museo archeologico di Nola l’ultimo libro di Antimo Cesaro “L’UTILE IDIOTA”
Nola – Mercoledì 7 luglio, presso il museo storico archeologico di Nola è stato presentato l’ultimo libro di Antimo Cesaro “L’UTILE IDIOTA – LA CULTURA NEL TEMPO DELL’OCLOCRAZIA”
L’iniziativa, promossa dall’associazione MU.S.A. e dal Circolo Culturale Passepartout, ha visto una nutrita partecipazione di attenti cittadini accolti dal direttore del Museo architetto Giacomo Franzese, dall’avvocato Raffaele Soprano presidente di MU.S.A. e con i saluti del sindaco, ingegnere Gaetano Minieri.
Sulla copertina un frammento di affresco della libreria Albéri di Orvieto che rappresenta una scimmia che legge munita di occhiali da vista ma che, in realtà, capisce ben poco. Non una provocazione dell’autore ma un invito alla riflessione affinché la partecipazione intellettiva, e non solo fisica, dell’individuo attraverso l’approfondimento dei contenuti possa determinare soluzioni plausibili nel tempo dell’oclocrazia, termine del sottotitolo che induce ad una più seria riflessione.
L’autore rileva come la presenza meramente fisica del cittadino ai processi decisionali costituisca una limitazione. La qualità della democrazia, infatti, non risiede nella legge dei numeri ma nella partecipazione cosciente.
Se si è solo oggettivamente parte di un processo si può anche essere inconsapevolmente strumentalizzati rischiando di essere al livello dei primati: “penso di partecipare ma in realtà non partecipo sto semplicemente legittimando la procedura e mi illudo di partecipare non capendo nulla”.
Insomma, la riflessione sulla possibilità che il cittadino poco istruito e che interviene solo fisicamente creda di partecipare ai processi decisionali ma che in realtà ne sia escluso, percorre tutto il libro.
Quando in democrazia accade questo è necessario suonare un campanello d’allarme, aprire una riflessione sulla partecipazione cosciente e consapevole non accontentandosi del formalismo democratico ma cercando di recuperare la sostanza della democrazia. Di qui la necessità della cultura come prerequisito della democrazia.
Molti altri e intriganti gli argomenti trattati nel corso del dibattito, svoltosi attraverso un dialogo che l’autore ha tenuto con la Dirigente scolastica, Annamaria Silvestro, coinvolgendo anche il pubblico.
Tra questi oltre che rilevare l’importanza del dissenso nel percorso democratico, non delle urla ma quello argomentato, l’autore si è soffermato su un tema che ha incuriosito molto il pubblico: “il senso dell’inutile”.
Antimo Cesaro ha evidenziato come per gli stessi primati il passaggio alla condizione di uomo coincida proprio con quel momento in cui essi hanno iniziato a fare cose inutili. Alla domanda della giornalista Carmela Maietta “che cos’è inutile?”, la risposta del professor Cesaro:
“E’ tutto quello che è bello, il bello è normalmente inutile. Io sono un cultore dell’inutile. Se noi ci pensiamo i momenti belli della nostra vita sono quando abbiamo fatto delle cose inutili : osservare un tramonto, cogliere un fiore in segno di amore …….Per me l’inutile è il sale della vita. Poi è chiaro che dobbiamo fare tante cose utili ma le cose utili hanno un senso di meccanico e di economicistico, che non fanno la differenza tra l’uomo e il non umano. Noi lo dobbiamo perseguire l’utile, ma lavoriamo tanto per garantirci qualche giorno di inutilità….”.
Parafrasando il titolo del libro, un incontro davvero “utile” quello col professore Antimo Cesaro
di Maurizio Barbato