Premio Ruperto da Nola, Slow Food punta sul territorio
Ritorna l’appuntamento targato Slow Food con il Premio Ruperto da Nola, venerdì 27 novembre alle ore 18.30 a Nola nei saloni del Convento di Santo Spirito in via Merliano.
I quattro protagonisti di questa edizione sono: Don Pasta, al secolo Daniele de Michele, dj musicale, economista e gastrofilosofo, che da anni porta avanti un’innovativa attività di recupero del patrimonio della cucina e dell’identità popolare; Francesco Fusco, cuoco e patron del ristorante-orto Il Moera di Avella, che ha lasciato il mondo delle corse motociclistiche per aprire un’osteria a filiera cortissima tra noccioleti e uliveti; Libera Feola, piccola produttrice ispirata dal movimento contadino Genuino Clandestino, che protegge con passione le tradizioni agricole vesuviane dall’invadenza del cemento e della grande distribuzione, specializzata in confetture e succhi di frutta realizzati con metodi naturali e nel pieno rispetto dell’ambiente; il progetto dell’orto nel carcere di Secondigliano, un’interessante e riuscita iniziativa di agricoltura sociale coniugata al reinserimento sociale e alla riabilitazione dei detenuti.
L’iniziativa, promossa dall’associazione Slow Food Agro nolano, prende il nome da Ruperto, cuoco delle case nobili nolane vissuto all’inizio del XVI secolo, chiamato a Napoli dagli Aragonesi e noto in tutta Europa per il servizio in una delle corti più prestigiose del tempo. Uno chef che nel mondo di oggi sarebbe diventato senza dubbio una star televisiva, autore del Libro de guisados, la grande raccolta che riunisce 242 ricette del maestro dei fornelli e ci porta per mano in uno straordinario viaggio nelle più insolite curiosità della cucina rinascimentale.
Il Premio nasce per segnalare il lavoro di quanti difendono, promuovono ed arricchiscono il patrimonio enogastronomico del territorio nolano e della Campania, contribuendo a frenarne il progressivo impoverimento. Tre le categorie professionali premiate: produttori agricoli, cuochi e comunicatori, intesi questi ultimi come giornalisti, scrittori o ricercatori. Ad esse si aggiunge la sezione “Slow Life”, dedicata a personalità pubbliche, buone pratiche ed esperienze sociali che contribuiscono a promuovere i principi della qualità della vita e della salvaguardia dell’ambiente, diventando autentici esempi da imitare.
“Siamo felici per aver contribuito alla scoperta della figura storica di Ruperto – sottolinea Gianluca Napolitano, fiduciario di Slow Food agro nolano – il Premio diventa uno strumento sempre più utile per dare spazio e sostegno a chi si impegna concretamente nella valorizzazione della nostra terra, nella tutela delle tradizioni agroalimentari, a salvaguardia della biodiversità e dell’ambiente”.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Geremia Biancardi, del presidente della Pro Loco, Carmelo Martinez, del presidente della Fondazione Hyria Novla, Felice Scotti, e dell’assessore ai Beni culturali, Cinzia Trinchese, prendono parte al dibattito Angelo Petillo, responsabile del Premio, Liberato Guerriero, direttore del carcere di Secondigliano, Maria Rosaria Mariniello, presidente Corto Circuito Flegreo, e Giuseppe Orefice, presidente Slow Food Campania.
Autore delle statuine simboleggianti il Vesuvio ed il sole della Campania Felix è Lello Esposito, pittore e scultore napoletano apprezzato in tutto il mondo per le sue celebri rappresentazioni di Pulcinella.
Il programma prosegue mercoledì 9 dicembre alle 20.30 con “La grande cena di Ruperto” presso il salone della nuova sede dell’Istituto Alberghiero “Carmine Russo”, in via Giordano Bruno a Cicciano. All’evento è possibile partecipare solo su prenotazione, contattando l’indirizzo e-mail info@nolaslow.it oppure telefonando ai numeri 360517261 – 3289024494.