Prandelli prepara l’Italia per il Mondiale
L’Italia, da martedì sera, può guardare al mondiale: Cesare Prandelli, intenzionato a dire addio dopo l’avventura sudamericana, avrà otto mesi per decidere chi portare con sè. Fino alla gara con la Repubblica Ceca, in poco più di tre anni dell’attuale gestione tecnica, sono stati 78 i giocatori convocati. Ne dovranno restare 23, molti dei quali, 16/17, già sicuri di salire sull’aereo per Rio. I posti liberi sono pochi e gli aspiranti sono parecchi. Il ct cerca di non allargare la rosa e fa capire che il gruppo è pronto. Manca solo la scrematura finale: «Nomi e numeri non ne faccio. Ma lavoriamo su un gruppo di trenta-trentadue giocatori. Non a caso nelle ultime partite i convocati erano ventisette-ventotto. Lavoriamo soprattutto sui terzini e sull’assortimento dell’attacco. E poi sui giovani. Non farò nazionali sperimentali, contro Danimarca e Armenia sono ancora partite ufficiali e ci teniamo a mantenere l’immagine di un girone condotto sempre in testa. Ma è chiaro che ci sarà spazio per chi ha meno occasioni».
DIETRO C’È POSTO
Qui a fianco c’è una lista di 45 giocatori. Potevano pure essere di più. E magari qualcuno, durante questa stagione, può entrare a sorpresa tra i candidati. Solo due calciatori non sono mai stati convocati: Donati, 23 anni, terzino destro del Bayern Leverkusen, e Caldirola, 22 anni, centrale difensivo del Werder Brema. Proprio Prandelli, ieri, ha ammesso che sta cercando qualche alternativa per gli esterni bassi. Il primo ha la caratteristiche giuste per trovare spazio. L’altro, con De Rossi spesso arretrato in mezzo alla difesa, viene seguito perché il reparto arretrato è ancora da allestire. Ok i centrali Bonucci, Barzagli e Chiellini e i terzini De Sciglio, Abate e Maggio, due sono ancora da individuare.
GIOVANI IN STAND BY
All’Europeo in Polonia e Ucraina, un anno fa, il ct portò, oltre ai 3 portieri, 7 difensori, 8 centrocampisti e 5 attaccanti. Tanta qualità per allestire il rombo che adesso non sembra andare più di moda. Il sistema di gioco preferito è il 4-3-3 o, comunque, il 4-3-2-1 che è molto simile all’altro. In questo senso potrebbero diminuire i centrocampisti e aumentare gli attaccanti. Prandelli, nell’ultima Confederations Cup, ha confermato numericamente gli stessi uomini per ogni reparto, anche se poi ha puntato soprattutto su uomini di fascia, come Candreva e Cerci che a Euro 2012 non c’erano. Qualche ventenne, come Verratti, rischia di non partire per il Brasile: i senatori sono in vantaggio e ultimamente il ct ha spesso ricordato quanto l’esperienza, la maturità e il carattere possano influire al momento della scelta dei 23 per il mondiale.
REBUS PUNTE
Solo Balotelli è dentro la lista. Gli altri, e sono tanti, si giocano il posto. Con i gol e le prestazioni, con le prodezze e i movimenti. Efficacia e altruismo. Osvaldo, a sentire Prandelli, è attaccante moderno. Come Destro che, però, è convalescente. Gilardino dà garanzie, Insigne è il nuovo che avanza. El Shaarawy, invece, è in crisi. Giovinco pure e soprattutto non gioca. Pazzini ancora non recupera, Rossi può invece riprendersi la maglia che lasciò prima dell’Europeo. Matri è andato al Milan, dalla Juve, per provare la rimonta. Cassano è finito al Parma e sembra fuori dai giochi. sarà difficile rivedere Totti e Di Natale, anche se il ct non scarica e non dimentica nessuno.
STAGE E TEST
Prandelli proverà ancora a chiedere gli stage. I club, però, continuano a essere contrari. L’unica richiesta ufficiale è il minimo sindacale: «Va migliorata la nostra fisicità. Alle società non ho chiesto proprio nulla, se non due giorni a un mese dalla fine del campionato per i test sulla condizione fisica. Sarà molto importante avere in mano quei dati».