Pdl, oggi la resa dei conti fra Berlusconi e Alfano?

Arriva il giorno della resa dei conti nel Pdl. Per le 17 a Palazzo Grazioli Silvio Berlusconi ha convocato l’ufficio di presidenza degli azzurri, nella versione originaria del 2008, che garantisce ai lealisti guidati da Raffaele Fitto una larga maggioranza. Prima dell’ufficio di presidenza è previsto un faccia a faccia tra Berlusconi e Alfano per cercare una mediazione. Il segretario del Pdl in tarda mattinata ha riunito a palazzo Chigi i ministri pidiellini.

Secondo le indiscrezioni della serata di ieri, il Cavaliere sembra deciso a strappare con il vecchio partito e l’ala ministeriale capeggiata da Angelino Alfano, accelerando verso la rinascita di Forza Italia. Previsto l’azzerando gli incarichi interni, a partire da quello del segretario Alfano, e il ritorno delle deleghe nelle mani di Berlusconi. Una scelta che potrebbe avere gravi conseguenze anche sul governo, dopo l’annuncio di “guerriglia” fatto ieri dal capogruppo alla Camera Renato Brunetta.

Un documento con cui chiedere il rinvio dell’ufficio di presidenza e l’apertura di una fase di riflessione. È questa in sintesi la richiesta che gli esponenti filogovernativi avrebbero intenzione di sottoporre al Cavaliere. L’ipotesi di diramare un testo prima della riunione dell’ufficio di presidenza rappresenta anche un modo per ribadire il peso delle cosiddette colombe. Il testo infatti dovrebbe essere sottoscritto non solo dai parlamentari vicini alle posizioni dei governativi ma anche dagli esponenti del territorio.

Ma i lealisti non ci stanno e forti della maggioranza assoluta sui 24 componenti effettivi del massimo organo direttivo del partito, avvertono i filogovernativi: «Non pensino di fare giochetti strani, tipo rinviare l’Ufficio di presidenza, perché noi non ci stiamo, oggi sarà sancito il ritorno a Forza Italia e tutto deve tornare nelle mani del leader Berlusconi». Continua, dunque, il braccio di ferro tra le due fazioni in campo e tutti attendono il faccia a faccia tra il Cavaliere e Alfano che potrebbe essere chiarificatore prima dello show down finale all’Ufficio di presidenza.

«Non andrò all’Ufficio di presidenza perché non lo ritengo rappresentativo della storia anche attuale del partito. Sono contrario all’esclusione degli attuali ministri in carica e dei capigruppo della scorsa legislatura perché così si restringe il dibattito in un momento così delicato», ha annunciato il deputato del Pdl, Roberto Formigoni.

«Spero che oggi non si svolga l’Ufficio di presidenza del Partito. Il mio è un appello all’unità del Pdl in un momento delicato e che mi sento di rivolgere al presidente Berlusconi», dice la senatrice Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo economico, ad Agorà, sottolineando che occorre evitare iniziative che provochino divisioni del Pdl. «Oggi – spiega – l’attuale composizione dell’Ufficio di presidenza non rispecchia la reale situazione del partito. Sono presenti ex ministri che non fanno parte della vita attiva del Pdl e sono esclusi gli attuali ministri. Così come sono esclusi gli ex capigruppo come Fabrizio Cicchitto. Mi sembra perciò opportuno che ci sia un supplemento di riflessione, evitando di accendere tensioni che rischiano di mettere a repentaglio l’unità del Pdl».

«Abbiamo deciso già da tempo di ritornare al futuro di Forza Italia», afferma Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati, intervistato da TgCom24. «Chiusa l’esperienza del Popolo delle libertà, che è stata un’esperienza anche di grande successo, noi vogliamo ritornare all’esperienza di Forza Italia, proiettandola nel futuro. Tutto questo richiede anche una ridefinizione degli assetti organizzativi, nulla di traumatico a mio modo di vedere. Siamo assolutamente uniti, con il nostro leader Berlusconi, nella difesa del nostro leader Silvio Berlusconi, e nella difesa dei nostri programmi», conclude Brunetta.

 

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