Papa nell’Angelus: “Lotta alla povertà e dignità umana”

Puntualissimo, a mezzogiorno, dalla finestra del Palazzo Apostolico si affaccia Papa Francesco. Sorride alla gente sulla piazza e pone una domanda: “Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?” Dalla folla parte spontaneo qualche applauso. Il riferimento va collegato ai lavori della Conferenza sul clima che è in corso a Parigi, e che è seguita con “viva attenzione” da Bergoglio. Proprio al tema dell’ecologia ha da poco pubblicato una enciclica, Laudato si, in cui chiede al mondo una conversione del cuore, in pratica un cambiamento di rotta capace di tutelare l’umanità dal rischio di una catastrofe ambientale.

“Per il bene della casa comune, di tutti noi e delle future generazioni, a Parigi ogni sforzo dovrebbe essere rivolto ad attenuare gli impatti dei cambiamenti climatici e, nello stesso tempo, a contrastare la povertà e far fiorire la dignità umana”. L’appello viene esteso ai governi e a coloro che stanno negoziando in Francia per raggiungere un accordo sul clima. “Preghiamo perché lo Spirito Santo illumini quanti sono chiamati a prendere decisioni così importanti e dia loro il coraggio di tenere sempre come criterio di scelta il maggior bene per l’intera famiglia umana”.

La conversione ecologica, però, non è l’unica richiesta che viene fatta durante l’Angelus. Francesco invita, infatti, a riflettere sul tema più ampio della parola “conversione” e anche dell’evangelizzazione. Il Giubileo della Misericordia è un punto di partenza “per il perdono dei peccati”. La conversione, ha aggiunto Francesco, non riguarda solo i credenti, ma anche i non credenti. Insomma tutti gli uomini di buona volontà, nessuno escluso. In Piazza San Pietro risaltavano già il grande presepe e l’Albero di Natale. Anche questa domenica, vigilia dell’apertura del Giubileo della Misericordia, la gente presente in piazza era inferiore al solito. A scoraggiare, oltre al freddo, la paura di attentati e le misure di sicurezza alle quali devono essere sottoposte le persone che entrano nell’emiciclo berniniano.

 

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