Papa Francesco presenta la sua proposta di riforma finanziaria

In attesa che si muova la classe politica, il papa ha proposto la sua «riforma finanziaria che non ignori l’etica».
Si tratta di «un vigoroso cambio di atteggiamento da parte dei dirigenti politici, che esorto ad affrontare questa sfida con determinazione e con lungimiranza, senza ignorare, naturalmente, la specificità di ogni contesto. Il denaro deve servire e non governare».

«SOLIDARIETÀ DISINTERESSATA». La richiesta di una riforma finanziaria che produca «solidarietà disinteressata e un ritorno della economia e della finanza a un’etica in favore dell’essere umano» è contenuta nella Evangelii gaudium, esortazione apostolica a conclusione dell’Anno della fede, e centrata sulla nuova evangelizzazione.
Il testo appare come una sorta di manifesto programmatico del pontificato di Bergoglio.

«NO A INEQUITÀ CHE GENERA VIOLENZA». La parte politicamente più rilevante è quella in cui il papa delinea alcune «sfide del mondo attuale».
In questa sezione dell’ampio documento, Bergoglio dice «no a un’economia della esclusione», «no alla nuova idolatria del denaro», «no a un denaro che governa invece di servire», «no all’inequità che genera violenza».

«SOCIETÀ PIÙ GIUSTA E CREDENTE». In questa sezione il papa denuncia «l’indebolimento del senso del peccato personale e sociale e un progressivo aumento del relativismo» e postula la necessità di una «inculturazione della fede», una vera sfida: «Non è bene ignorare la decisiva importanza che riveste una cultura segnata dalla fede, perché questa cultura evangelizzata, al di là dei suoi limiti, ha molte più risorse di una semplice somma di credenti posti dinanzi agli attacchi del secolarismo attuale. Una cultura popolare evangelizzata contiene valori di fede e di solidarietà che possono provocare lo sviluppo di una società più giusta e credente, e possiede una sapienza peculiare che bisogna saper riconoscere con uno sguardo colmo di gratitudine».

 

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