Papa Francesco apre l’anno santo

 Misericordia: una delle parole più utilizzate nella Bibbia ma meno usate nel linguaggio corrente, è destinata a diventare centrale, ad entrare nei dibattiti, a fare breccia nell’opinione pubblica. Per dodici mesi, a partire dall’8 dicembre, non si sentirà parlare d’altro.
 
La Bolla di indizione del Giubileo straordinario dal titolo “Misericordiae vultus” è stata consegnata dal Papa ai rappresentanti dei 5 Continenti, e da stasera sarà diffusa urbi et orbi, in ogni diocesi. Si compone di 25 numeri. Papa Francesco in questo testo che non mancherà di fare discutere ha descritto i tratti più salienti della misericordia. Il cardine della Chiesa. La porta del perdono è aperta a tutti, credenti e non, peccatori incalliti, compreso corruttori, mafiosi, criminali. La luce del volto di Cristo può illuminare chiunque. Basta solo volerlo.
 
Chi si aspettava che Bergoglio nella bolla giubilare elencasse maxi raduni resterà deluso. Il Giubileo stavolta sarà davvero meno romano e più mondiale, le periferie avranno uguale dignità rispetto al centro, perché l’indulgenza la si potrà lucrare in tutti i santuari del mondo. Basta raccogliere il senso del pellegrinaggio e soprattutto l’esigenza del perdono.
 
Il tema che sta a cuore al Papa è espresso al n. 15: le opere di misericordia corporale e spirituale che dovranno essere riprese per “risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina”.
 
Un’altra novità riguarda l’invio in tutto il mondo dei “Missionari della Misericordia” (n. 18), preti ai quali verrà dato il potere di assolvere dai peccati solitamente riservati alla sede apostolica: rubare ostie per usarle nei riti satanici, commettere peccati sessuali da parte di un ecclesiastico, abortire o rendersi responsabili dell’interruzione volontaria di una gravidanza, offendere il Papa. Un’iniziativa originale con la quale il Papa intende evidenziare più concretamente la sua cura pastorale e il rapporto tra giustizia e misericordia, per non fermarsi a una visione puramente legalista, puntando invece su un percorso che sfoci nell’amore misericordioso.
 
Le braccia della Chiesa si aprono anche ai mafiosi e ai corruttori. Un forte richiamo contro la violenza organizzata e contro le persone “fautrici o complici” di corruzione. Parole molto forti con le quali il Papa denuncia questa “piaga putrefatta” e insiste perché in questo Anno Santo vi sia una vera conversione: “Questo è il momento favorevole per cambiare vita! Questo è il tempo di lasciarsi toccare il cuore. Davanti al male commesso, anche a crimini gravi, è il momento di ascoltare il pianto delle persone innocenti depredate dei beni, della dignità, degli affetti, della stessa vita. Rimanere sulla via del male è solo fonte di illusione e di tristezza. La vera vita è ben altro.
 
Un ultimo capitolo riguarda gli effetti positivi che l’anno santo avrà nei confronti degli ebrei e dei musulmani. “Questo Anno Giubilare vissuto nella misericordia possa favorire l’incontro con queste religioni e con le altre nobili tradizioni religiose; ci renda più aperti al dialogo per meglio conoscerci e comprenderci; elimini ogni forma di chiusura e di disprezzo ed espella ogni forma di violenza e di discriminazione” .

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