Palermo – Napoli 3-1

PALERMO – Dopo tre vittorie nelle ultime quattro partite, il Napoli sembrava finalmente abbastanza maturo da contendere il secondo posto alla Roma. A Palermo, però, i partenopei tornano ad evidenziare vecchie fragilità e si riscoprono traballanti, a tratti abulici, sicuramente non grandi. Demerito di Benitez e dei suoi uomini, senza dubbio, ma anche grande merito dei rosanero e di Iachini, stratega di una squadra che non sbaglia nulla e riscatta la prova opaca offerta contro l’Inter. Non segna Paulo Dybala (ma mette il suo zampino in due dei tre gol) ma l’argentino, nonostante la questione aperta sul rinnovo del contratto, è grande protagonista in campo. Il primo gol porta la firma di Lazaar (ma si legge Rafael, fantozziano nel tentativo fallito di parata), di Vazquez e Rigoni le altre due marcature, entrambe al termine di splendide azioni di contropiede. Il subentrato Gabbiadini, nel finale, segna il più classico dei gol della bandiera, che non rende meno amara la serata del Napoli.

MANOLO RESTA IN PANCA – Iachini sorprende tutti già dal prepartita, scegliendo un’inedita difesa a 4 per ovviare all’assenza dello squalificato Gonzalez ed arginare gli attacchi azzurri; Dybala è il vertice offensivo, con Vazquez e Quaison liberi di spaziare alle sue spalle. Dal canto suo, Benitez decide di tenere fuori Gabbiadini, decisivo contro Chievo e Udinese, preferendogli Callejon; De Guzman prende il posto di Mertens, appiedato dal giudice sportivo, mentre Britos e Jorginho vengono preferiti rispettivamente a Koulibaly e Gargano.

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