Ospedale di Nola: reparto ortopedia in tilt
Nola – Anche ieri il reparto di ortopedia del Santa Maria della Pietà era sotto “assedio”. Una folla di utenti da un lato, e dall’altro le operazione di soccorso che avvenivano molto lentamente, spazientendo anche più di una persona. Una situazione non potrebbe essere diversa se si considera che a fronteggiare questo gran numero di persone è da oltre dieci giorni un solo medico, il primario Antonio Sepe. “ Ho chiesto da giorni alla direzione dell’ospedale e dell’Asl un intervento affinché l’organico sia potenziato – ha dichiarato lo stesso Sepe – ma tutti i miei appelli sono caduti nel vuoto”. Lo stato dell’arte, al momento, si presenta piuttosto grave. Presso il reparto di ortopedia, infatti, sono in servizio tre dirigenti strutturati ed uno specialista che presta turni per 24 ore settimanali. Va però considerato che uno dei dirigenti è cardiopatico e può praticare attività di sala operatoria solo occasionalmente, non potendo sottoporsi a stress continuativi. All’interno del reparto vengono prestati servizi quali quelli della sala operatoria, quella della gestione di un reparto di 20 posti letto, a cui si vano ad aggiungere le consuete barelle che lievitano il numero almeno a 30 posti. Ed ancora abbiamo l’attività ambulatoriale per il controllo di operati e non, la sala gessi e le consulenze di pronto soccorso. Per lo svolgimento di questa miriade di attività si richiede oltre a tanta dedizione e sacrificio, soprattutto la presenza di tutti.
“ L’organico dei sanitari – aggiunge ancora Sepe (nella foto in basso) – è ridotto al minimo con grave difficoltà ad
assicurare il livello minimo di assistenza, tanto che ogni assenza per qualunque motivo, di fatto, blocca l’attività del reparto. Proprio per questo più volte ho chiesto accoratamente il potenziamento del personale sanitario, almeno di tre unità al fine di poter assicurare i servizi di cui un reparto di questo tipo necessita”. In uno stato del genere, invece, sembra impossibile continuare ad assicurare un livello di assistenza adeguato. Uno stato di cose che pregiudica in maniera grave il diritto alla salute dei cittadini
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