Ospedale di Nola: il centro trasfusionale non si tocca
Nola – La paventa chiusura del centro trasfusionale afferente all’ospedale di Nola, rappresenta l’ennesimo scippo al territorio. L’ipotesi in questione ha allarmato alcune forze politiche presenti in consiglio comunale che hanno già annunciato “battaglia”, affinché la dismissione del centro venga scongiurata. “ Non è possibile assistere inermi all’ennesimo duro colpo al sistema sanitario locale – dichiara il capogruppo consiliare dell’Udc, Cosimo Santaniello – negli anni questo territorio ha visto chiudere già diverse strutture molto importanti, impoverendo l’offerta dei servizi sanitari. A tal proposito voglio ricordare la vicenda del laboratorio di analisi. Una chiusura, avvenuta alcuni anni fa, che tra l’altro non ha portato ad alcun risparmio reale, se si considera che il personale è stato assorbito in altri settori e l’affitto dei locali, prima destinati al laboratorio, viene ancora regolarmente pagato. Non possiamo ora consentire la chiusura di un altro importante servizio” Il Centro trasfusionale del presidio ospedalierio di Nola è stato inaugurato nel 2002 e soddisfa il fabbisogno di sangue ed altri emocomponenti dello stesso “ Santa Maria della Pietà”,. nonché dei pazienti domiciliari di gran parte del territorio afferente alla Asl. Napoli 3 Sud. Partecipa, inoltre, al progetto per l’assistenza alle fasce deboli attraverso la produzione dei fattori di crescita tissutale per la cura delle piaghe da decubito e di altre lesioni trofiche. “ L’ipotesi in itinere è qualcosa di molto grave e di gravemente lesivo per il territorio nolano – continua ancora Santaniello – . E’ possibile che un’ utenza così ampia che conta circa 2500 unità si trovi costretta a migrare fino a Castellamare? Come partito gireremo la questione a tutti gli organi compenti, investendo della cosa anche i nostri referenti. Sarebbe auspicabile anche un incontro con il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud al fine di capire quali sono le reali ragioni di un provvedimento di questo tipo. A tal proposito – a generale, ogni quindici giorni, mettesse a disposizione un giorno per ascoltare i problemi del territorio, inteso come ex Asl Napoli 4, presso gli uffici di Pomigliano. Questo per ridurre le distanze con questa area che con l’accorpamento con l’Asl Napoli 5 è stata completamente abbandonata”. Lo stesso Santaniello sottolinea la poca attenzione che viene riservata all’ospedale di Nola. “ Ho sentito dire che di recente è stata stipulata una convenzione per il ripristino dell’ospedale di Pollena – afferma Santaniello – Mi chiedo, ma quando verrà il momento dell’ospedale di Nola? Qui la situazione è sempre più grave se consideriamo che di recente sono stati bloccati anche i lavori al blocco centrale, quello relative alle nuove sale operatorie, vista la mancanza di risorse per pagare la ditta appaltatrice”. Anche dalla sponda Pdl la preoccupazione è la medesima. “ E’ necessario elevare ancora una volta l’attenzione sull’ospedale di Nola – dichiara Franco Nappi coordinatore cittadino del Pdl, oltre che presidente della commissione annona ( competente, tra l’altro, anche per rapporti con l’Asl) – più volte come commissione ci siamo portati presso l’ospedale per verifica lo stato dell’arte: purtroppo le situazioni critiche sono gravi e diverse. Il nostro impegno dovrà essere, anche con azioni decise, quello di rappresentare con forza il grande disagio che vivono quotidianamente gli utenti e gli operatori sanitari”