Ospedale di Nola, aperto il reparto Obi del pronto soccorso ma manca il personale: protesta dei sindacati
Nola – “Mobilitiamoci tutti per far sentire a gran voce la dignità e la vera organizzazione del lavoro”. E’ questo lo slogan con il quale le sigle sindacali della Cgil, della Cisl, della Uil e della Fsi, annunciano l’assemblea dei lavoratori dell’ospedale di Nola che si terrà martedì prossimo a partire dalle 9.00 e lo stato di agitazione di tutto il personale del presidio ospedaliero del Santa Maria della Pietà.
L’iniziativa è promossa per accedere ancora una volta i riflettori sulla carenza di personale che attanaglia da tempo il nosocomio bruniano: una situazione che è alla base di numerose e gravi inefficienze del presidio sanitario. I sindacati aderenti alla mobilitazione puntano l’indice sulla cattiva organizzazione da parte della direzione generale dell’Asl Napoli 3 Sud circa la distribuzione delle risorse umane.
“Non è più accettabile – si legge nel documento unitario – distribuire personale senza una logica e senza una precisa riorganizzazione del sistema non avremo mai una scelta di politica aziendale coerente ad una gestione razionale delle risorse umane. Non siamo più disponibili a tappare una falla in una nave che fa acqua da troppe parti con comportamenti aziendali che invece di fare chiarezza continuano a creare scompiglio tra gli operatori e generano un clima di continua incertezza. Pertanto, le organizzazioni sindacali proclamano sin da ora lo stato di agitazione di tutto il personale, ribadendo che siamo per le aperture e la reale funzionalità dei servizi sanitari per migliorare l’assistenza”.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’attivazione del reparto di Osservazione breve intensiva del Pronto soccorso: il nuovo servizio finalmente messo in campo dopo mesi di annunci non avrebbe l’adeguata copertura di personale. Infatti al posto dei necessari cinque nuovi operatori ne sono arrivati solo tre, anche se c’è anche da dire che al momento l’attivazione dell’Obi è parziale visto che solo quattro posti su otto sono realmente disponibili.
Il nuovo Pronto soccorso, infatti, inaugurato circa due anni fa, serve circa 600 mila utenti e si sviluppa su circa mille metri quadrati con triage,una zona filtro, tre stanze di codice verde, due grandi locali che si suddividono in otto posti monitorizzati per codice giallo e codice rosso. “La carenza di personale era già cronica – affermano i sindacati – adesso con l’attivazione di un reparto di osservazione breve è evidente che nonostante l’assegnazione di altri tre infermieri, non si riesce comunque a coprire il fabbisogno organico e rimane così una grave carenza di personale infermieristico e di operatori socio sanitari ancora insufficienti rispetto all’esigenza. Si continua ad essere contradditori e mostrare troppi rischi sia per l’assistenza dei cittadini che per l’integrità fisica degli operatori”
“Ci batteremo – afferma la Fials, sigla sindacale che non ha sottoscritto l’ultimo documento relativo all’agitazione – affinché siano attivati tutti gli otto posti dell’Obi e che soprattutto sia garantito il numero adeguato di personale al fine di garantire un servizio che sia all’altezza di un reparto strategico e funzionale anche ad abbattere il fenomeno delle barelle in corsia”.