Nola, ospedale. Sindacato Fsi “Non bastano dieci barelle per risolvere i problemi del Santa Maria della Pietà

Nola – “Bastano dieci barelle a risolvere i problemi del Santa Maria Pietà, così come degli altri ospedali”. E’ questo l’interrogativo contenuto in un documento a firma di Raffaele Ambrosino, rappresentante della sigla sindacale della Federazione Sindacati Indipendenti che da anni si batte per una maggiore funzionalità del nosocomio cittadino. In questi giorni in cui la struttura ospedaliera è stata sotto i riflettori per la ben nota vicenda dei pazienti assistiti sul pavimento del Pronto soccorso, la Fsi ha evidenziato come in questa circostanza di grande clamore, la politica, nel suo complesso, si sia preoccupata solo di trovare un capro espiatorio individuato nei tre medici sospesi. L’unica soluzione che è stata capace di trovare, prosegue il sindacato, è quella di interventi – tampone che non risolvono in alcun modo le criticità presenti da decenni e da sempre denunciati in maniera formale dagli operatori sanitari e dagli stessi sindacati. “Ma come è possibile – prosegue Ambrosino che un Pronto soccorso possa reggere l’impatto di una popolazione di circa 600 mila abitanti con soli cinque infermieri di turno? E ancora: dove sono i circa 90 operatori socio sanitari che dovrebbero coadiuvare il personale infermieristico?” Sono questi gli interrogativi che la sigla sindacale gira, ormai da anni, ai vertici dell’azienda sanitaria senza ricevere risposte adeguate. I diversi tavoli che pur si sono susseguiti nei mesi scorsi e finalizzati a contenere le varie emergenze presenti nella struttura non hanno infatti prodotto alcun risultato significativo. Tutte le richieste avanzate dagli operatori, personale medico e paramedico, che quotidianamente fronteggiano, in prima linea, numerose situazioni di crisi sono rimaste drammaticamente inascoltate. La Fsi in questi anni, sottolinea ancora Ambrosino, oltre alla denuncia delle difficoltà, ha cercato nelle sedi competenti di articolare anche proposte per il miglioramento del servizio. L’abnorme numero di utenti che si rivolge al Pronto soccorso del Santa Maria della Pietà, chiosa il sindacarto, va arginato a monte: proprio per questo in più di un’ occasione è stata avanzata la necessità di avviare sul territorio un vero e proprio processo di “deospedalizzazione” che dovrebbe essere accompagnato dall’avvio di una capillare assistenza domiciliare di cui, ad oggi, non vi è traccia. Questa servirebbe a decongestionare i flussi al presidio di primo soccorso di Nola, producendo anche un risparmio per l’azienda. La sigla sindacale ribadisce la massima solidarietà al personale medico e paramedico che nonostante “operino in condizioni di estremo disagio riescono a garantire i livelli essenziali di assistenza” e nel contempo “stigmatizza la mancanza di risposte da parte dell’azienda nonché degli organi preposti alla programmazione e al controllo di tutte le attività”. Nel frattempo anche dalla competente commissione consiliare del comune di Nola giunge la vicinanza ai medici del nosocomio cittadino. “ Hanno tenuto un comportamento esemplare ed hanno garantito assistenza medica nonostante notevoli difficoltà strutturali – afferma il presidente Giancarlo Moccia – la nostra attenzione sulla vicenda resterà alta anche quando i riflettori del clamore mediatico si saranno spenti”

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