Oggi ricorre “la Giornata della Memoria”

La memoria della Shoah, dello sterminio programmato delle popolazioni ebraiche di tutta Europa.
E attraverso il ricordo delle vittime del più ostinato e ossessivo e folle dei piani del Terzo Reich ricordiamo tutte le vittime del nazismo. Perchè questo ricordo, che come monito contro l’odio dovrebbe vivere nelle menti di tutti gli uomini, possa impedire il ripetersi di tragedie simili.

La Shoah è però unica. E’ diversa da ogni altro genocidio o strage abbia avuto luogo nella Storia. Perchè non è stata mossa solo dall’odio o da interessi politici ed economici. E’ stata la più lucida manifestazione della programmazione della morte. Una macchina di morte, quella nazista, nella quale la “razionalità” dell’orrore era finalizzata alla morte dell’ultimo ebreo d’Europa, e presto, chissà, del mondo. Una macchina di morte che organizzava la morte di migliaia di ebrei romani non nella loro città, ma a migliaia di chilometri di distanza. Perchè non era l’odio il primo motore della Shoah. Ma la maniacalità omicida dell’annientamento.

La Shoah ha una genesi lunga. Di vari tipi di antisemitismo che hanno creato il clima adatto a che il folle progetto hitleriano potesse essere avviato. Perchè i sentimenti antisemiti sono sempre stati usati dai diversi poteri, civili e religiosi, per controllare e organizzare le masse secondo la volontà dei governanti. Perchè l’antisemitismo è purtroppo un germe che è facile da inoculare tra i popoli. Perchè l’antisemitismo è solo uno, il più emblematico, degli aspetti della paura del diverso.
Il nazismo, con l’Olocausto, ha riassunto in se tutte le tipologie di odio nei confronti dell’”altro”, e per questo quella organizzata dal regime di Hitler può essere considerata la “soluzione finale” contro la diversità. C’è chi, per motivi di interesse politico, o perchè ancora infettato dall’odio, o perchè non in grado di sopportare il peso collettivo della memoria di una tragedia che non riesce a essere compresa e della quale tutti i popoli d’Europa portano la responsabilità, preferisce negare anche di fronte ai documenti e alle testimonianze.

Ma il ricordo può molto. Perchè il ricordo è attivo. Porta a farsi domande. A muovere cuore e menti facendole organizzare perchè tutto ciò non accada di nuovo. Perchè ricordare è un dovere che dobbiamo ai morti e ai vivi. Il “GIORNO DELLA MEMORIA” che viene celebrato ogni 27 gennaio, nella nazione e nelle scuole, serve proprio a non dimenticare le sofferenze di allora, per saper scegliere di evitare nuove sofferenze oggi, ad altri popoli e ad altre persone, in qualsiasi parte del mondo.

 

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