Nuovo record nazionale per la disoccupazione giovanile

Tornare ai livelli occupazionali precrisi er il Cnel è impossibile. Secondo il Comitato nazionale di economia e lavoro perché il tasso di disoccupazione scenda intorno al 7%, come prima dello scoppio della crisi, servirebbe la “creazione da qui al 2020 di quasi 2 milioni di posti di lavoro”. Un’ipotesi che “sembra irrealizzabile” secondo gli scenari simulati dal Cnel nel Rapporto sul mercato del lavoro. Allargando il campo anche gli inattivi disponibili e ai disoccupati parzionli, cioè “nella definizione più ampia il tasso di disoccupazione” è “giunto a superare il 30% nel 2013, senza peraltro mostrare segnali di rallentamento nella prima parte del 2014”. Poco spazio, quindi, all’ottimismo: “I progressi per il mercato del lavoro italiano – prosegue il Cnel – non potranno che essere molto graduali. Il sistema potrebbe iniziare a beneficiare di un contesto congiunturale meno sfavorevole non prima dell’inizio del 2015”. E sarebbe, sottolinea, già “la migliore delle ipotesi”.

A fine marzo il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, aveva previsto, il calo del tasso di disoccupazione sotto al 10% entro il 2018 scommettendo sul successo del Jobs Act che sta spaccando il Pd.

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