Nola, zona Asi: allarme furti e saccheggi ai danni delle aziende dismesse
Nola – Allarme sicurezza nella zona Asi. I furti notturni nei fabbricati delle aziende dismesse sono ormai diventati un vero e proprio fenomeno nell’area che sarebbe dovuta essere la chiave di volta dello sviluppo della città e del territorio. Lo spazio vitale per garantire nuova occupazione .
Oggi l’Asi, l’ area di sviluppo industriale del distretto Nola – Marigliano, non è nulla di tutto questo. Molte aziende, infatti, sono ormai fabbricati deserti ed abbandonati. L’ opulenza di un tempo è solo un ricordo. Il morbo della crisi ha colpito anche qui. Per la verità anche nei tempi d’oro la presenza di numerose ed importanti aziende dei settori più disparati, poco ha inciso sugli indici di disoccupazione del territorio. La gran parte delle maestranze, infatti, proveniva e proviene, per quel che resta ancora, da fuori. Ma quell’agglomerato di aziende concentrate nell’area di Boscofangone, a pochi passi dalla città storica, rappresentava almeno un palliativo, una speranza occupazionale per i giovani del territorio.
Percorrendo, oggi, l’area Asi ci si rende conto che anche qui la speranza non è più di casa. Tanti fabbricati, infatti, si presentano praticamente vuoti e segnati dall’incuria. Molte aziende strette dalla morsa dei cali delle commesse, dei debiti, e dalla poca liquidità ,hanno alzato bandiera bianca, chiudendo o avviando le procedure di fallimento.
Molte, infatti, sono “nelle mani” dei curatori fallimentari che faticosamente cercano di recuperare il recuperabile per tutelare gli interessi dei creditori. Le aste per la loro vendita, più delle volte, vanno deserte. Ed allora lo stato di abbandono si prolunga. Nonostante che l’operosità di un tempo si possa solo immaginare queste aziende, però, più delle volte, conservano ancora al loro interno alcuni macchinari, strutture in metallo, elementi in rame. Insomma ancora un piccolo, si fa per dire, “tesoretto” che le rende appetibili a squadre di “Lupin” che ormai si sono specializzate in raid notturni finalizzati a depredare tutto quanto è possibile. Suppellettili, vecchi frigoriferi, semilavorati abbandonati. Al mercato nero tutto è rivendibile, riacquistando valore. Ormai furti di questo tipo sono ormai abituali, costringendo i proprietari e gli stessi curatori fallimentari a ricorrere sempre più spesso a servizi di sorveglianza. L’ultimo caso si è verificato proprio l’altra notte. Stavolta però il furto, l’ennesimo, ai danni di quella che fu l’Esplana Sud, fortunatamente è stato sventato appena in tempo dal personale della Secur Bull.
“Siamo intervenuti appena in tempo – ci dicono gli operatori – avevano già divelto le catene che garantivano la chiusura dei cancelli. Il nostro allarme e l’arrivo degli agenti di Polizia ha evitato l’ennesimo raid notturno”.
L’ennesima tegola per una realtà, come l’ex Esplana (leader un tempo nel settore della distribuzione dell’ortofrutta) che tenacemente, nonostante il fallimento, grazie alla caparbietà dei propri ex dipendenti, cerca di non rassegnarsi ad un triste destino.
I lavoratori si sono costituiti, infatti, in cooperativa (la Carovana) ed attraverso un difficile percorso concordato con le istituzioni stanno provando a rilevare l’azienda per poi ripartire con nuove commesse. “La strada è difficile – afferma Gianluca Napolitano di Città Viva che sta seguendo la vicenda dei lavoratori – va evidenziato l’impegno di questi lavoratori, rispetto al quale il nostro movimento mostrerà sempre massima attenzione”.