Nola, via Morelli e Silvati: pericolo di crollo per un palazzo, famiglie evacuate. Chiusa gioielleria
Nola – Il palazzo rischia di crollare: evacuate le famiglie ed una gioielleria. Accade in via Morelli e Silvati, in pieno centro storico. L’allarme è scattato l’altro giorno, dopo la caduta di alcuni calcinacci. Sul posto si sono portati i vigili del fuoco, la polizia municipale ed i tecnici del comune. Le verifiche hanno fatto emergere un pericolo di crollo dello stabile, motivo per il quale sono state attivate tutte le procedure d’urgenza del caso. In primo luogo, la strada è stata transennata così come l’area appena al di sotto dello stabile. Le famiglie residenti sono state allontanate, mentre la gioielleria sottostante è momentaneamente chiusa “per forza maggiore” così come si legge dal cartello. Sul caso si presta la massima attenzione per rimuovere qualsiasi fonte di pericolo per cose e persone. Nei prossimi giorni, si saprà di più sulla reale entità dell’instabilità della struttura e su come si intenda operare per la messa in sicurezza.
L’episodio ripropone il tema della vetustà di diversi edifici pubblici e privati che necessitano inevitabilmente di un monitoraggio al fine di verificarne le condizioni. Non è la prima volta in questo anno che accadono situazioni del genere. All’inizio del 2013, infatti, abbiamo avuto il caso della caduta di calcinacci in via Giordano Bruno che per diverso tempo rese problematico il transito per l’arteria che collega piazza Duomo con la piazza dedicata al filosofo degli “Eroici Furori”.
In aprile, in via San Paolino, un altroepisodio. Questa volta più simile a quello dell’altro giorno in via Morelli e Silvati, visto che anche in quella circostanza la critica staticità del fabbricato in questione costrinse all’abbandono momentaneo da parte dei residenti.
La stessa casa comunale, per la verità, non è esente da piccoli, ma al tempo stesso, preoccupanti cadute di calcinacci, così come avvenuto nei mesi scorsi sul lato di via Giordano Bruno. Purtroppo, un intervento di riqualificazione non è semplice visto che bisogna confrontarsi con le ridotte disponibilità economiche. Per la verità un programma di manutenzione del palazzo di città è in atto da qualche tempo. Il problema è che lo stesso è portato avanti a step. Un paio di anni fa, infatti, un intervento piuttosto importante è stato eseguito per il recupero della copertura, al fine di renderlo impermeabile alle infiltrazioni d’acqua. Ma se Sparta piange Atene non ride. Anche la cattedrale, infatti, posizionata proprio di fronte avrebbe bisogno di una manutenzione soprattutto per quanto riguarda la facciata. Del resto, anche le statue di gesso di San Felice e San Paolino, presenti in due nicchie della facciata sono state momentaneamente rimosse per operare un restauro non più rinviabile, anche per motivi di sicurezza. Lo screening potrebbe continuare prendendo in considerazione altri palazzi del centro storico. Appare chiaro che ci sarebbe bisogno, in tal senso, di un vero e proprio investimento, sia pubblico che privato, che in questo momento risulta piuttosto difficile da mettere in campo.
Ma il problema sta progressivamente aggravandosi ed occorrerà al più presto iscriverlo anche e soprattutto tra le priorità dell’agenda politica.
Di Antonio Giuliano