Nola, “Uniti per il territorio” ed alcuni “Forzisti” avviano un dialogo per la costruzione di un polo alternativo che superi i metodi e le criticità del passato
Nola – Prove di dialogo e di confronto, anche tra forze eterogenee. Il tentativo è quello di provare a tessere una trama per una proposta politica che partendo dalle esperienze del recente passato, sappia superarne le criticità. Sono queste le ultime indiscrezioni che vedono al centro del confronto dialettico, il gruppo di “Uniti per il territorio”, elemento appartenente all’ ex maggioranza. Lo stesso riparte dal nucleo degli ex consiglieri comunali, Salvatore Notaro, Raffaele Giugliano, Michela Palmese, Antonio Tufano, e Carmine Pizza. L’atteggiamento, in questa prima fase di campagna elettorale, è piuttosto “ecumenico”. Il gruppo non avendo perso la propria compattezza, è intento a dialogare con tutti per cercare di dare il proprio contributo alla costruzione di un’ iniziativa politica che possa essere realmente credibile ed efficace. Un obiettivo non semplice, visto il clima di veti incrociati in cui spicca un pronunciato personalismo.
Alcuni paletti, però, sono stati già fissati. In primo luogo, si accettano solo percorsi condivisi senza alcuna scelta calata dall’alto; in secondo luogo, si cerca un confronto sui programmi. Solo in ultima analisi, la discussione si sposterà sui candidati, in particolare quelli alla carica di sindaco.
Certamente, “Uniti per il territorio” parte da una buona base e rappresenta anche un soggetto capace di buon appeal elettorale che tenta di ottimizzare al massimo.
Tra i soggetti coinvolti in questo “confronto allargato” vi sono anche alcuni esponenti di Forza Italia. Già da qualche tempo, uno degli interlocutori è l’ex consigliere comunale, Angelo Siano. Più di recente al tavolo si è avvicinato anche l’ex assessore Roberto De Luca. Entrambi, fino a propria contraria, fanno parte ancora del partito degli “Azzurri”. Sull’oggetto al centro della discussione nulla trapela in maniera ufficiale, ma è intuibile che in questo momento storico, si provano a “riannodare i fili” del discorso tra esponenti, che fino a qualche mese fa, sedevano tra i banchi della stessa coalizione prima dell’insorgere di divergenze divenute insanabili che hanno determinato la mancata votazione del bilancio di previsione e il commissariamento dell’ente.
Cosa produrrà questo “scambio di idee”? Difficile dirlo. Appare chiaro, però, che tutti percepiscono la necessità di uno schema nuovo che sia in grado di incarnare il rinnovamento. In tale prospettiva, si proverà, secondo quanto filtra, a mettere in piedi una proposta politica che comprenda sì componenti di esperienza, ma anche un forte innesto di nuovi profili per dare “linfa fresca” all’ iniziativa. Inoltre, inevitabilmente, dovranno mettersi alle spalle metodi e forme che hanno costituito un ostacolo all’ azione amministrativa degli anni scorsi. Ripercorrere copioni già visti, rischia di essere una strada poco produttiva.