Nola, torna a salire la tensione in maggioranza. Si attende la soluzione del “caso Spampanato”: equilibri interni a dura prova . Si cerca una difficile “quadra”
Nola – Entro la fine del mese si tornerà in Consiglio comunale per la votazione del rendiconto 2019. Il provvedimento è già stato licenziato dalla competente commissione consiliare ed ha avuto l’ok della giunta. Ora si è in attesa delle ultime formalità prima della convocazione del Consiglio comunale per l’approvazione definitiva. A quanto pare sarà presentato anche il nuovo regolamento Tari che avrà diversi aspetti innovativi, anche per superare il contenzioso con l’ imprese della zona industriale.
Sempre sull’aspetto economico – finanziario si registra la mancata pubblicazione dei bandi per l’alienazione dei beni comunali, atto fondamentale per risanare i conti di un Comune in dissesto. Il ritardo, anche e soprattutto per quanto concerne il primo, è stato causato anche dal trasferimento di una preziosa unità ad altro settore, non senza il rammarico dello stesso assessore al bilancio, Elvira Caccavale. Trasferimento, tra l’altro, avvenuto come conseguenza di una delle tante crisi politiche interne. Fortunatamente, dopo l’ultimo incontro con l’Organismo di Liquidazione Straordinaria, la pubblicazione di entrambi i bandi avrà una decisa accelerata.
Tutto bene allora? Non proprio. La maggioranza arriva a questo strategico appuntamento in Consiglio nuovamente divisa e carica di tensioni. A pesare sono le dimissioni del dirigente ai lavori pubblici, Felice Spampanato che in questi giorni ha bloccato l’attività dell’ intero settore. Nelle prossime ore si conoscerà se le “diplomazie” – attivatesi con grande impegno – saranno riuscite nell’intento di ricucire lo strappo tra il dirigente ed il sindaco.
Se così non sarà si prenderà atto della rinuncia, avviando l’iter per l’individuazione di un nuovo profilo con la procedura” ex articolo 110”. Operazione quest’ultima che non sarà priva di conseguenze di carattere politico, rendendo gli equilibri sempre più precari. Nell’ultimo incontro di maggioranza, convocato per provare a sgrossare le tante criticità in essere, sono trapelate evidenti divergenze tra i gruppi e tra questi ed il sindaco.
La tensione è nuovamente alta anche perché ciascuna compagine ha messo sul tavolo le proprie posizioni e sembra essere lontana, al momento, una sintesi. Le “prove del fuoco” all’orizzonte sono tante e tali che la possibilità di “bruciarsi” sono molto elevate. A pesare sono ancora gli strascichi delle dimissioni del presidente della Fondazione Festa dei Gigli, Nicola Argenziano, che nella sua lettera ha parlato di pesanti ingerenze politiche rispetto alle prerogative dell’ente, l’approvazione del rendiconto 2020 a cui si sta lavorando, la nomina del nuovo comandante della Polizia municipale, la rivisitazione della giunta. Tutte scelte che potranno determinare un ulteriore peggioramento della situazione se non si ritroverà un’ unità di intenti, mettendo, per l’ennesima volta, a rischio la sussistenza stessa della maggioranza.