Nola, Scia per fusione di due balconi di un palazzo storico. Architetto Barbato “E’ uno scempio”. Assessore Manzi “Se non sussistono i presupposti l’atto sarà bloccato”
Nola – Maggiore tutela degli edifici di interesse storico – culturale, in particolare di quelli inseriti nel circuito della Festa dei Gigli, kermesse riconosciuta quale bene immateriale tutelato dall’Unesco. A chiederlo è l’architetto Maurizio Barbato che con una nota al sindaco Biancardi ed alla giunta ha denunciato l’esistenza di una Scia (segnalazione certificata di inizio attività) per la fusione di due balconi di un edificio storico come Palazzo di Marsicovetere, posto in pieno percorso Gigli. In particolare ci troviamo nel punto dove le macchine si esibiscono nella spettacolare “Girata delle Carceri”.
Un caso emblematico secondo Barbato della poca attenzione data ad edifici di così importante valore storico – culturale che rappresentano il tratto identitario della stessa città.
“Ciò che lascia sconcertati della vicenda – scrive Barbato nella sua nota – è il lassismo della macchina amministrativa aggravato dalla superficialità di rappresentanti della collettività che addirittura, con un atteggiamento assolutamente anacronistico, sono coinvolti nella esecuzione di questi interventi distruttivi della storia, dell’architettura e dell’arte che costituiscono il background sul quale si svolge la festa dei gigli attraverso un legame inscindibile”.
Nella sua missiva all’amministrazione comunale, Barbato chiede di avviare politiche di sensibilizzazione sulla questione degli interventi nel centro storico e che essi vengano sottoposti al vaglio di una commissione qualificata la verifica dell’attuazione di semplici dispositivi previsti dalla normativa vigente e dai regolamenti locali, l’estensione dell’obbligo della comunicazioni di inizio lavori anche alla soprintendenza per interventi riguardanti il patrimonio storico architettonico cittadino.
Ma il tentativo di modificare l’assetto del palazzo per rendere più comoda la fruizione del processione dei Gigli ha un illustre precedente datato 1839. In quella circostanza il Sotto Intendente del distretto di Nola in occasione di una visita di alcuni membri della casa dei Borbone nella città per assistere alla tradizionale processione dei gigli, non essendovi un luogo opportuno ove poterli ospitare per godere dello spettacolo, decise di trasformare in balcone una finestra del palazzo della Sottointendenza che affacciava sulla piazza. La vicenda accese immediatamente polemiche ed un contenzioso con il vescovo portò il sottintendente a ripristinare lo stato dei luoghi.
Sulla vicenda il neo assessore all’urbanistica, Antonio Manzi ha già promesso massima attenzione. “La tutela della storicità dei nostri edifici rappresenta una vera e propria priorità – afferma Manzi- difendere il valore della Festa dei Gigli significa difendere anche lo stato dei luoghi del tradizionale percorso delle macchine. Proprio per questo faremo delle attente verifiche e se non saranno riscontrati i presupposti legali la Scia sarà bloccata”.