Nola, “Ricomincio da Piazza D’Armi”: focus sullo stato dell’arte

Nola – Lo scorso sabato pomeriggio nell’aula magna dell’Università Parthenope, sita in Piazza Giordano Bruno, è stato organizzato dal “Movimento Piazza D’Armi” il convegno “Ricomincio da Piazza D’Armi”. Numerosa è stata l’affluenza sia da parte dei soci dell’associazione e sia di quella dei vari ordini professionali, in particolaredegli architetti e degli ingegneri oltre che dei cittadini interessati a conoscere la situazione complessiva di piazza D’Armi (Urbanistica, Architettonica, Politica), ivi compresi vari progetti in corso. Ad aprire le “danze” è stato il Alberto Ruggiero, presidente del “Movimento Piazza D’Armi”, il quale ha sintetizzato ai presenti i motivi per cui è stata fondata l’associazione e gli obiettivi preposti per riattivare quella che è considerata l’area più grande dell’“hinterland”.

A seguire, è intervenuto l’architetto Giuseppe Mollo, mostrando, tramite un’”excursus”, l’evoluzione della piazza  dalla seconda metà del Cinquecento fino al primo Novecento. Ad ampliare il discorso dell’architetto ci ha pensato il docente di urbanistica della “Federico II”,il professor Mario Coletta, il quale ha incoraggiato i presenti a pensare “ad una città che possa respirare di più, con più zone verdi”. Di seguito ha preso la parola Mario Cesarano, funzionario della Soprintendenza Archeologica della Campania, che ha continuato il discorso del collega spiegando come al giorno d’oggi l’archeologia possa essere un motivo di interesse e di vanto per i nolani, vista l’identificazione di piazza D’armi come luogo di scavi, poiché  sono stati trovati nel corso degli anni una serie di reperti tra cui materiali bronzei e vasi di ceramica di stampo greco e cretese.

Dal campo archeologico, si ripassa a quello urbanistico dando la parola all’architetto Giacomo Stefanile, ex dirigente settore urbanistica di Nola, il quale ha esposto il suo progetto di valorizzazione delle bellezze architettoniche dell’intero centro storico di Nola, oltre che dell’ex caserma (il famoso ’48) presente in piazza D’Armi. D’altro canto, l’arch. Salvatore Napolitano, dirigente ufficio tecnico comune di Casoria, ha contro ribattuto all’iniziativa del collega proponendo la sua, ossia lavorare per la realizzazione del progetto “Urbact”, attraverso l’accesso a Fondi Europei, a cui hanno aderito Casoria e altri paesi europei, affinché vengano prese in considerazione proposte progettuali per il recupero delle aree dismesse.  Nel corso del convegno sono stati resi noti gli esiti di un questionario somministrato alla cittadinanza (dai liceali fino agli anziani), a cura dell’arch. Martina Bosone, con l’intento di capire le condizioni attuali della piazza e le prospettive per il futuro. Di fondamentale importanza è stato il confronto con le istituzioni presenti in aula: il sindaco di Nola, Geremia Biancardi; il generale di corpo d’Armata, Carmine De Pascale, e il magnifico rettore della “Federico II”, Gaetano Manfredi. Le tre autorità, nonostante la diversità di incarichi che assumono, si sono trovati della stessa opinione esprimendosi come cittadini e sostenitori di Nola, affermando di quanto sia importante partire dalla destinazione d’uso dell’ex caserma di cavalleria per poi rendere viva piazza D’Armi, come luogo di aggregazione e di intrattenimento socio – culturale. Per far sì che venga realizzato il tutto, bisogna ricordare del glorioso ruolo della stessa che ha avuto in passato e farne un punto di forza oggi per puntare al domani.

 

di Nicola Compagnone 

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