Nola, “Pranzo dell’amicizia” della Comunità di Sant’Egidio

Nola – La Comunità di Sant’Egidio della Diocesi di Nola, mercoledì 6 gennaio 2016, in occasione della Santa Epifania, per il secondo anno consecutivo, organizza il PRANZO dell’AMICIZIA  presso il Complesso Monastico di S. Chiara della città bruniana.

Siamo partiti con la condivisione del pranzo con 80 “amici”, quest’anno abbiamo organizzato il momento conviviale e solidale, per 200 invitati, attorno alla tavola della festa per celebrare l’Epifania insieme con TUTTI gli “ospiti”: anziani, senza fissa dimora, di strada, profughi e i nuovi poveri che, in caso contrario, sarebbero rimasti soli.

La Comunità di Sant’Egidio della Diocesi di Nola il 17 gennaio prossimo, spegnerà la sua seconda candelina. Sembra ieri che un gruppo di ragazzi, che frequentava la Comunità di Napoli, sentì forte il bisogno di iniziare a dedicarsi ai più bisognosi.

Ormai, la Comunità, è una realtà affermata e riconosciuta nell’intero territorio Nolano,  e, nel “silenzio” che contraddistingue chi fa le cose per la propria spiritualità e per l’amore puro verso il prossimo, è fortemente  impegnata anche in altri progetti e interventi.

Effettuiamo, tutti i venerdi dell’anno alle 19:00 a Piazza Giordano Bruno, il SERVIZIO, ossia  la distribuzione della cena agli amici e alle persone bisognose.

Siamo orgogliosi e felici di aver accolto e accompagnato Vaçlav (conosciuto come Sasha), giovane ceco ridotto IN FIN DI VITA da sette sciocchi balordi, e  Marcela, donna bulgara abbandonata dalle istituzioni a dormire al freddo e SOLA.

Sul percorso che Nostro Signore ci ha indicato, abbiamo avuto numerosi aiuti, innanzitutto dalla Caritas e il sostegno di associazioni sociali, culturali e da professionisti quali medici, avvocati e assistenti sociali.

Francesco Cassese, responsabile della Comunità di S. Egidio della Diocesi di Nola, segue, condivide e fa suo, nell’anno Santo della Misericordia, il pensiero di Papa Francesco: “Ognuno cerca la propria salvezza, non la salvezza di tutti, la salvezza del popolo”. Eppure “Gesù ha salvato ognuno, ma in un popolo, in una Chiesa” infine, dichiara con forza: “Per noi ora più di prima sarà l’anno all’insegna della Preghiera, dei Poveri e della Pace”

 

 

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