Nola, posa della prima pietra della sede dell’Università e progetto centro ricerche nelle Casermette: le zone prescelte non sono urbanisticamente conformi. Ipotesi variante come via di uscita
Nola – “Posa della prima pietra” per la sede universitaria della Parthenope in via Stella. I lavori sono partiti ufficialmente nella giornata di ieri e sono stati anticipati da una conferenza stampa svoltasi presso l’auditorium della Gescal nel corso della quale è stato presentato il progetto di centro di ricerca che sempre l’università realizzerà con i fondi del PNRR presso le Casermette, area all’interno della “Caserma Cesare Battisti”. Ad intervenire all’incontro, tra gli altri, il Rettore della Parthenope, Alberto Carotenuto, ed il sindaco di Nola Carlo Buonauro.
Quattro i corsi che saranno attivati, in particolare: Economia e Management, Ingegneria e Sicurezza Cybernetica, Scienze Motorie e Giurisprudenza.
In attesa della costruzione della sede ufficiale, le lezioni si svolgeranno nell’Auditorium di Nola, nelle aule di una sezione del Seminario Vescovile e nei locali del Cinema Savoia.
“Abbiamo curato sia la parte transitiva che definitiva del progetto – ha affermato il rettore Alberto Carotenuto – E’ importante che venga riconosciuto dal territorio lo sforzo che è stato fatto. Contiamo di chiudere tutti i lavori entro 30 mesi, quelli del laboratorio sicuramente rispetteranno questa data perchè verranno costruiti con i fondi del PNRR”.
GLI OSTACOLI URBANISTICI CHE AL MOMENTO NON RENDONO REALIZZABILI I PROGETTI
Sull’intera ipotesi esposta nel corso della conferenza stampa pende, però, la spada di Damocle di un ricorso al Tar circa la legittimità della concessione del permesso a costruire relativo alla sede di via Madonne delle Grazie. Ma c’è di più: la recente sentenza che ha accolto le osservazioni evidenziate nel 2016 da cittadini, operatori commerciali, e associazioni della città di Nola, ha riportato l’ area delle Casermette da zona G – per attrezzatture di interesse collettivo – ad H riservata proprio ad attrezzature pubbliche di interesse comunale.
Un “colpo di scena” che oggi mette a rischio la realizzazione del centro di ricerca così come già annunciato “urbi et orbi”– visto che la zona interessata non è più urbanisticamente congrua – a meno che non si metta mano nuovamente ad una procedura di variante urbanistica.
“Questa mattina (ieri per chi legge) – ha dichiarato il leader dell’ opposizione Maurizio Barbato – presso l’Auditorium della Parthenope, presso il Rione Gescal a Nola, pochissima affluenza e coinvolgimento per la presentazione del progetto dell’Università alle Casermette, comunque per ora non realizzabile per incompatibilità urbanistica. Con un intervento ho proposto al Rettore di riunire nelle Casermette sia i laboratori PIPE NET che la sede universitaria prevista a via Madonna delle Grazie, soluzione che sembra non piacere. Occorrerebbe una visione che non può appartenere a chi dall’alto detta le regole senza conoscere e senza tenere conto del contesto urbanistico e delle criticità del territorio. Le scelte vanno condivise con la comunità che deve essere maggiormente coinvolta e ascoltata”
“Grazie ad uno stanziamento di circa 8 milioni di euro ottenuto dal Ministero per il Sud, il Comune di Nola, assieme all’Ateneo napoletano che sarà cofinanziatore, – ha dichiarato il sindaco di Nola, Carlo Buonauro – le vecchie strutture ancellari della Caserma Battisti si trasformeranno in un polo di alta tecnologia, dove troverà sede un centro di ricerca e sviluppo che si occuperà dello studio e dell’applicazione delle pipenet, tecnologia innovativa per il trasporto di merci sottovuoto. Così potrà essere avviato quel lungo e complicato percorso che, si spera, porterà alla riqualificazione dell’intera area dell’ex ’48, vero punto di criticità nel quadro di rilancio del centro cittadino.Anche la riqualificazione delle Casermette dovrà certamente passare il vaglio delle dovute e necessarie autorizzazioni, tra cui quelle urbanistiche, per l’avvio dei lavori. Ogni ulteriore discussione sul tema potrà esser presa in carico dall’Amministrazione e dal Consiglio Comunale, sede preposta della discussione sui temi e le prospettive del territorio e del dossier Università, luogo giusto dove ascoltare le opinioni e le vedute di tutti sull’argomento, anche quelle dell’opposizione.Polemizzare senza proporre alternative fattibili è improduttivo nel senso del bene comune. Bisogna essere concreti: Nola ha bisogno di ritrovare slancio anche attraverso lo sviluppo, culturale ed economico, che garantisce un Ateneo Universitario. È questo l’obiettivo primario da cerchiare in rosso per far si che la nostra città torni a splendere come un tempo.
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