Nola, Piazza Sant’Antonio Abate e il Palazzo Grande Marchese della Schiava
Nola – Piazza Sant’Antonio Abate prende la sua denominazione da un’antica chiesetta che era ivi edificata e demolita nella seconda metà del 1900. Il sito era caratterizzato anche dalla presenza di Palazzo Grande Marchese della Schiava, demolito anch’esso alla fine degli anni sessanta per fare spazio all’edificio postale.
La sua attuale configurazione deriva da un progetto realizzato alla fine degli anni ’80 che ricomponeva un’area urbana caratterizzata dal disordine, dove informi capannoni e botteghe per la lavorazione del marmo precedevano la superficie residuata dalla demolizione della chiesetta.
Dove oggi sorge l’edificio postale era collocato Palazzo Grande Marchese della Schiava un grande edificio dotato di un vasto giardino e finanche di una cappella privata di proprietà dei Mastrilli, una nobile famiglia migrata a Napoli nel 1800 ma con ancora tante rendite nella città.
Di fronte al palazzo si ergeva la piccola chiesetta dedicata a Sant’Antonio Abate.
Insomma uno spazio urbano in cui proporzioni fra gli edifici restituivano un armonioso scorcio urbano.
Nel 1827 il marchese Vincenzo Maria Mastrilli donò il palazzo all’istituto di Beneficenza che nel 1854 lo vendette al comune per utilizzarlo come caserma per le truppe di passaggio.
La chiesetta dedicata a Sant’Antonio venne demolita già dai primi anni del 900.
Infine nel 1963 il comune vendette il palazzo alle poste che lo demolì per realizzarvici l’edificio postale che oggi domina il fronte nord di una caotica piazza con uno stile tipico di quegli anni.
di Maurizio Barbato