Nola, piazza Duomo: nell’ottocento un cantiere per oltre quarant’anni
Nola – Nella seconda metà dell’ottocento la ricostruzione della Cattedrale e la costruzione del Palazzo di Città trasformano Piazza Duomo (nell’ottocento “Largo del Vescovado”) in scena di un interminabile cantiere. I cittadini assistettero, per un lungo periodo, alla lenta ed estenuante realizzazione dei due edifici principali della città.
La rassegnazione e la profonda amarezza della comunità emergono in una delibera di consiglio comunale presieduta da Tommaso Vitale: “lo sgradito spettacolo delle mura grezze della cattedrale che si ergono incomplete ed ormai da troppi anni deturpano l’edilizia della piazza principale di questa Città”.
Il sindaco Tommaso Vitale sentì proprio il clima di insoddisfazione e di perplessità della cittadinanza rispetto alle lungaggini per la riedificazione della cattedrale e per la costruzione del fronteggiante palazzo comunale. A questo fattore se ne aggiungeva un altro relativo alle condizioni di indigenza della classe operaia e artigiana della città per la mancanza di lavoro, molti dei quali erano costretti “a vendere le loro robe” per emigrare in America o erano vittime della “più desolante indigenza”.
La causa dei ritardi va ricercata nelle disavventure e nelle disfunzioni che, talvolta ancora oggi, caratterizzano la realizzazione delle opere pubbliche. Per molti versi un copione già scritto dove l’impresa fa a modo suo, si avvicendano direttori dei lavori e sfugge il controllo delle opere da parte delle istituzioni.
Un dato interessante, in tal senso, è che le opere vennero affidate entrambe all’ “impresario De Sena”, un ex ingegnere del Genio Civile in pensione che si aggiudicò sia la ricostruzione della cattedrale che la realizzazione del Palazzo di Città.
Il 13 febbraio del 1861 un devastante incendio distrusse la Cattedrale di Nola. L’origine dell’atto fu doloso e legato a circostanze politiche relative alla fine del Regno. La ricostruzione iniziò, di fatto, solo nel 1869 con un progetto dell’ingegnere Francesco Giordano, un onorevole deputato e professore di costruzioni presso l’Università di Napoli. Giordano era altresì incaricato della realizzazione di diverse opere pubbliche tra cui la direzione delle opere della ferrovia Eboli-Reggio.
L’impegno dell’ingegnere Giordano nella realizzazione del tratto ferroviario tra Eboli e Reggio lo assorbì completamente, lasciando a Nola eccessivo spazio alle iniziative dell’impresa che si allontanò dal progetto approvato. Questa circostanza comportò difetti nella costruzione che si trasformarono in danni alle strutture.
L’8 gennaio 1878 l’ingegnere Giordano morì e venne sostituito dall’architetto Oscar Capocci professore ordinario nell’ateneo di Napoli. Il Capocci essendo a conoscenza delle iniziative intraprese dal De Sena espresse da subito “le proprie diverse sue idee riguardo al modo col quale intendeva fosse continuata l’opera” presentando un nuovo progetto.
Nel 1881 le strutture, in buona parte già realizzate dal Giordano, cominciarono ad evidenziare un diffuso e preoccupante quadro fessurativo.
Nello stesso periodo, il consiglio comunale decise di realizzare il nuovo palazzo delle amministrazioni. I lavori del Palazzo di Città partirono nel 1872 con l’esproprio delle aree e si conclusero solo nel primo decennio del ‘900. La costruzione del Palazzo di Città, che ebbe origine da un progetto per una “piazza dè commestibili”, presentò pressocché le stesse dinamiche e i medesimi difetti di costruzione della cattedrale.
Nacquero, dunque, contenziosi tra l’amministrazione e il De Sena per la cattiva realizzazione delle opere.
Dietro forte impulso del sindaco Tommaso Vitale, il consiglio comunale intervenne su entrambe le opere sollevando il De Sena dalla realizzazione e, per la cattedrale, sollecitando il ministero per un nuovo programma in cui fosse il comune ad assumersi l’intera responsabilità nella realizzazione della cattedrale, sgravando il governo da ogni ulteriore obbligo se non quello di assicurare le somme già stanziate con il decreto del 1861.
Il 12 Aprile 1893, per la ricostruzione del Duomo, fu nominato l’architetto Nicola Breglia che portò a compimento i lavori. Grazie all’intervento di Tommaso Vitale e del Monsignore Agnello Renzullo il Duomo venne completato e inaugurato nel 1909 in occasione della traslazione da Roma a Nola delle reliquie di San Paolino.
Nello stesso periodo venne collaudato anche la nuova sede del Palazzo di Città.
Sono occorsi oltre quarant’anni perché i cittadini potessero ottenere i due edifici simbolo della città e, in particolare, riappropriarsi di Piazza Duomo.
di Maurizio Barbato