Nola, piazza D’Armi, Pasquale Petillo “A breve riprenderanno i lavori del museo della cartapesta. Difficoltà dovute alle mancate tranche della Regione”
Nola – “I lavori per la realizzazione del Museo della Cartapesta riprenderanno a breve”. A dichiararlo è il consigliere comunale di Forza Italia, Pasquale Petillo che ha spiegato come il problema risieda nel fatto che la Regione Campania, in crisi di liquidità, non abbia pagato regolarmente gli stati di avanzamento dell’opera. “Poco prima della chiusura dello scorso anno – continua Petillo – abbiamo raggiunto un’intesa con l’impresa aggiudicatrice dell’appalto. In pratica sono state liquidate alcune spettanze arretrate con la promessa di riprendere per l’inizio dell’anno il completamento del primo lotto del progetto, partendo dalla prova di carico a cui si dovrà sottoporre lo scheletro del fabbricato. Il nostro impegno sarà quello di garantire le ulteriori tranche del finanziamento regionale”.
Dunque il prossimo passo sarà la prova di carico per verificare la staticità della struttura, prima di passare all’allestimento della copertura. Concluso il primo lotto si potrà mettere mano al secondo, già finanziato, che prevede la realizzazione vera e propria del museo.
Ma lo snodo rappresentato dalla ripresa dei lavori del museo della Cartapesta rappresenta solo un tassello della ingarbugliata questione legata alla riqualificazione generale di piazza D’Armi. Uno dei punti cruciali per il decollo del complesso progetto è il passaggio del titolo di proprietà, dal Demanio al Comune, dell’area. L’ articolata procedura, iniziata con il mandato del sindaco Biancardi, sembra essere finalmente alle battute conclusive. Vale la pena ricordare come solo una parte di Piazza D’Armi sia già entrata nel patrimonio comunale, in forza di una sentenza del Tribunale di Napoli del dicembre del 1982 che condannava l’amministrazione dello Stato a rilasciare, in favore del comune di Nola, difeso all’epoca dall’avvocato Cesare Soprano, l’area di 25.000 metri quadrati, quella corrispondente più o meno all’ex stadio comunale. La sentenza riconosceva che si erano avverate le condizioni contemplate dall’articolo 9 della convenzione stipulata nel 1888.