Nola, ospedale: tra pochi giorni termineranno i lavori al Pronto soccorso

Nola – Il pronto soccorso riaprirà fra qualche giorno. La chiusura provvisoria per circa un mese del reparto, inaugurato poco più di un anno fa, si è resa necessaria per un problema verificatosi alla pavimentazione. All’inizio si pensava ad un intervento che dotesse durare circa quindici giorni ma in corso d’opera i tempi si sono protratti fino a coprire di fatto l’intero mese di febbraio. Lo stesso direttore sanitario del nosocomio, Andrea De Stefano, ha rassicurato che per la settimana prossima il reparto sarà riaperto visto che i lavori sono stati completati. Nel frattempo l’attività sanitaria si è trasferita momentaneamente nei locali del seminterrato. Certamente colpisce la circostanza di come la struttura, completata dopo un lungo periodo di lavoro che ha richiesto un investimento importante, a poco più di un anno, soffra già di problemi e di inconvenienti così gravi da richiederne la momentanea chiusura.

Il nuovo reparto era stato pensato come elemento di eccellenza per far fronte al gran numero di prestazioni a cui annualmente è chiamato ad erogare. “Ed invece stiamo peggio di prima” chiosano i sindacati, in particolare la sigla Fsi. “Da tempo affermavamo che i lavori non erano stati eseguiti a regola d’arte e quanto accaduto ne è la riprova”.

Secondo la Fsi anche il recente intervento messo in campo è solo una “toppa”visto che persistono ancora diversi problemi ancora insoluti. Tra questi, ad  esempio, il cattivo funzionamento dell’impianto di condizionamento, spesso oggetto di molte lamentele da parte dei pazienti.

Resta poi ancora aperta la vicenda del’Obi, il reparto di osservazione breve che conta nove posti letto all’interno del Pronto soccorso che doveva costituirne il suo punto qualificante e che invece di fatto non è mai entrato in funzione. Tutto questo perché a mancare è un’adeguata copertura per quanto concerne il personale.

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Da più parti si chiede un intervento di razionalizzazione sulla pianta organica. E’ necessario alzare la soglia dei chirurghi effettivi, magari collocando diversamente quanti hanno chiesto ed ottenuto l’esonero dall’attività d’urgenza. Rinforzare la prima linea dell’ospedale è il primo passo da compiere nel più breve tempo possibile.

 

Altra spinosa questione è quella che riguarda alcuni locali del terzo piano sottoposti a chiusura dopo un controllo dei Nas diversi mesi orsono. In questo caso il piano di intervento sta entrando nel vivo: al momento, ci dicono, che siamo nella fase della progettazione, preliminare al reale piano di riqualificazione.

 

Il quadro delle criticità del Santa Maria della Pietà è certamente complesso e non sfugge alla difficile situazione che riguarda l’intera sanità della Regione. Il nosocomio resta nonostante le difficoltà uno dei punti di riferimento più importanti sull’asse Napoli – Avellino con un’ utenza di circa 500.000 abitanti. Proprio per questo l’auspicio di tutti è quello che quanto prima i progetti in cantiere siano completati nel più breve tempo possibile.

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