Nola, ospedale: la settimana prossima l’inaugurazione delle nuove sale operatorie, ma i problemi restano

Nola – L’arrivo di alcune barelle, l’arrivo di alcuni ausiliari, ed il reintegro dei tre medici sospesi, non risolvono i problemi strutturali dell’ospedale di Nola. E’ questa la posizione delle sigle sindacali, in particolare della Fsi che tema che con il calare del clamore intorno al nosocomio i nodi problematici che da anni lo attanagliano restino irrimediabilmente irrisolti.

“Ben venga – continua il coordinatore aziendale Fsi Ambrosino – la mobilità di 16 ausiliari, recentemente bandita, ma non basta, occorre personale infermieristico e sanitario. E’ bene ricordare che oggi – conclude Ambrosino – il reparto Obi (Osservazione Breve Intensiva) presso il pronto soccorso di 8 posti letto più uno è operativo solo con quattro posti, e ciò aggrava ancora di più una situazione atavicamente emergenziale”.

Intanto la settimana prossima, secondo indiscrezioni in assenza di una nota ufficiale da parte della direzione generale dell’Asl, dovrebbero essere inaugurate due sale operatorie con annesso reparto di rianimazione al primo piano.

Sono in tanti ad avere il sospetto che l’evento possa trasformarsi nella la solita passerella di politici , visto che tra l’altro è prevista per l’occasione anche la presenza del presidente della giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca. Il timore anche per la Fsi è che dopo le luci del taglio del nastro si possa poi ripiombare nell’emergenza del giorno dopo con la cronica mancanza di personale.

Per il funzionamento a regime delle nuove camere operatorie e del reparto di rianimazione occorrerebbero, infatti, almeno cinque anestesisti ed una decina di infermieri, che al momento non ci sono.

“Basta con queste farse – tuonano i cittadini, ed aggiungono – abbiamo bisogno di servizi efficienti e sicuri, per noi la salute è un diritto sacrosanto e non può essere un optional”.

La storia della ristrutturazione delle sale operatorie del presidio nolano è a dir poco paradossale. Il progetto iniziale risale agli anni 2007-2008 e prevedeva 6 camere operatorie con 6 posti di rianimazione dislocati tra il primo e il terzo piano del nosocomio nolano. Il crono-programma dei lavori prevedeva al primo piano due camere operatorie e 6 posti di rianimazione. Una volta completati i lavori al primo piano si sarebbe dovuto procedere allo smontaggio delle sale operatorie al terzo piano per la ricostruzione, in loco, di altre quattro sale operatorie e 6 posti di rianimazione. Un crono-programma rimasto solo sulla carta, in quanto ad oggi non è stata ancora portata a termine nemmeno la prima fase.

Un lavoro complessivo di circa sei milioni di euro, interamente finanziato. Fu diviso in due lotti, uno strutturale per oltre 4 milioni di euro ed un secondo, di circa un milione e mezzo di euro, per l’acquisto degli arredi elettromedicali la cui sistemazione ha rappresentato l’ultimo difficile ostacolo prima di poter procedere all’inaugurazione delle nuove sale operatorie che dovrebbe avvenire la prossima settimana. 

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