Nola, Mario Cesarano nuovo funzionario di zona della Soprintedenza “I beni archeologici attrattori per il turismo”

Nola – Puntare sulla valorizzazione dei beni archeologici per incrementare i flussi turistici ma anche e soprattutto per creare una vera coscienza identitaria nelle comunità del territorio affinché siano pienamente consapevoli delle proprie radici. Si presenta così Mario Cesarano nuovo funzionario – archeologo con competenza sul territorio nolano per la “Soprintendenza – Archeologia – Campania”che da qualche giorno si  è insediato nel suo nuovo incarico. Lui, nolano doc, torna in patria dopo aver svolto con successo l’analoga funzione già nella città di Ferrara. Il suo è un rientro carico di entusiasmo anche perché porta con sé un ampio bagaglio di esperienze maturate anche all’estero che potranno tornare utili all’ombra dei Gigli.

“Al momento sono passati pochi giorni dall’inizio dell’ incarico- afferma Cesarano – non c’è stato ancora il tempo per mettere in campo una vera programmazione. Certamente va detto che in questo momento per il territorio nolano, nonostante le difficoltà di questi tempi, si apre una fase di felice congiuntura visto che anche il direttore del museo archeologico di Nola, Giacomo Franzesee, è nolano.Così come lo stesso rettore come dell’Università Federico II. Coincidenze che possono senza dubbio essere foriere di interessanti e proficue collaborazioni tra enti, con positive ricadute per il nostro territorio”.

Tra gli aspetti di rilievo dell’azione del nuovo funzionario ci sarà anche e soprattutto la ricerca. Per Cesarano si dovrebbe puntare, territorio per territorio, ad una diversificazione dell’offerta storico – archeologica. “Per Nola ed il suo territorio, ad esempio, si potrebbe valorizzare la figura di Ottaviano Augusto – afferma Cesarano – costruire intorno alla stessa un percorso di racconti di eventi legati all’imperatore morto a Nola e la cui famiglia aveva numerosi possedimenti in questa zona. L’obiettivo è quello di far sì che questi personaggi così noti al grande pubblico siano associati ai territori di riferimento. Ed in tal senso sarà importante anche e soprattutto la comunicazione”.

Gli altri assi su cui si potrà senza dubbio lavorare, secondo Cesarano, sono le basiliche paleocristiane di Cimitile e l’approfondimento del periodo storico che va tra il 1700 ed il 1800 che ha avuto per la città di Nola ed il suo territorio una notevole importanza.

“Per quanto riguarda le basiliche paleocristiane – afferma Cesarano – le stesse vanno valorizzate non solo sul piano storico ma anche su quello religioso. Un notevole interesse va poi incanalato sul periodo storico a cavallo tra il 1700 e il 1800 quando la città di Nola ed il suo territorio sono stati al centro degli studi di tanti intellettuali che proprio qui raccoglievano straordinarie testimonianze e reperti, in particolare vasellame, che hanno finito per essere la base delle più importanti collezioni, oggi conservate nei maggiori musei d’Europa. Con questi enti si potranno avviare degli importanti progetti di interscambio culturale che non faranno altro che mettere nuovamente al centro la città di Nola”. 

 

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