Nola, maggior peso al ruolo delle comunità del progetto della Rete italiana delle Grandi Macchine a spalla
Nola – Maggior peso al ruolo delle comunità nel progetto di condivisione del riconoscimento Unesco della “Rete italiana delle Grandi Macchine a spalla”.
E’ quanto chiedono le associazioni che hanno sostenuto il percorso che ha portato all’importante sigillo e ha investito le comunità dell’importante responsabilità di custodire le rispettive tradizioni di Nola, Palmi, Viterbo, Sassari.
Ad illustrare alla comunità nolana, nei giorni scorsi, lo stato dell’arte della nuova fase della promozione del riconoscimento Unesco è stato Antonio Napolitano della Contea Nolana referente del progetto per la città dei Gigli. Al centro del dibattito la sempre più vicina modifica del quadro normativo che disciplina la tutela dei beni iscritti nel patrimonio Unesco, soprattutto per quanto concerne i finanziamenti.
In particolare, la legge italiana numero 77 del 2006 prevede provvidenze economiche per la tutela dei beni italiani inseriti nell’elenco dei beni materiali. Però non consente l’accesso al fondo ai beni riconosciuti patrimoni immateriale, pure se inclusi nell’elenco Unesco“.
La proposta legislativa avanzata ormai da tempo consente di superare il limite della legge 77, allargando la platea potenziale di fruizione di misure economiche anche ai beni immateriali. Dal 2013 rientra nel patrimonio culturale immateriale dell’umanità anche la Rete delle grandi macchine a spalla italiane, un’associazione che include quattro feste: la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, la Festa dei Gigli di Nola, la Varia di Palmi e i Candareri di Sassari.
La proposta di legge è solo l’ultimo passo del percorso di valorizzazione del patrimonio immateriale che comprende la Rete delle Grandi macchine a spalla, riconosciuta appunto nel 2013 che il governo si è già impegnato a realizzare approvando l’anno scorso l’ordine del giorno al decreto cultura.
E proprio sulle possibilità concrete e le opportunità che il nuovo progetto apre che le associazioni vogliono far sentire maggiormente la loro valenza affinché le comunità siano sempre maggiormente.
Nei prossimi mesi dunque si lavorerà fianco a fianco con le altre associazioni delle città delle Rete. Un primo incontro è previsto molto probabilmente a fine mese con un tavolo allargato dei rappresentanti delle quattro tradizioni legate ormai legate da un progetto che le vede insieme nel comune obiettivo di promuovere le proprie rispettive feste. Proprio in vista di un maggiore impegno e lavoro che attende le associazioni che nell’incontro dell’altro giorno si è deciso di ampliare il direttivo della comunità nolana che comprende ben ventiquattro sodalizi il più alto numero rispetto a quelle delle altre città che hanno sottoscritto la candidatura Unesco. La nuova legge prevede anche la possibilità per le associazioni di poter chiedere direttamente dei finanziamenti per la realizzazione di progetti specifici per rafforzare sempre di più la condivisione tra le comunità, vero fulcro del riconoscimento Unesco.