Nola, Leone – Nobile: gran finale per il progetto “programma un piatto”, presso l’Agriturismo di Città

Nola – Il progetto “Programma un piatto” giunge al termine con la sua ultima tappa presso l’agriturismo di città a Nola in via Mario De Sena).

A prendere parte alla manifestazione il vicesindaco di Nola, Carmine Sautariello, il Dirigente scolastico del Leone-Nobile di Nola, professor Vincenzo Serpico, il coordinatore didattico del Galileo Galilei di Nola, professor Antonio Manzi, il referente del protocollo d’intesa, il professor Bruno Sorrentino, il Direttore Generale della Coldiretti, Salvatore Loffreda Per l’” Eccellenze Nolane” – agriturismo di città, il titolare  Giovanni Trinchese.

L’evento, svoltosi venerdì 31 maggio, è stato un modo per mostrare le eccellenze culinarie dell’agro nolano e, anche, per valorizzare il lavoro di giovani studenti che escono dagli alberghieri attraverso la degustazione di un piatto “le zucchine di San Pasquale”, rivisitazione dello spaghetto alla nerano, formato da degli ottimi ravioli adagiati su un’altrettanta ottima salsa di datterini caramella (che lasciava al palato un gusto molto dolce) e, a coronamento della pietanza, zucchine a rondelle.

Il dirigente del Leone-Nobile, professor Vincenzo Serpico, sollecitato sulle proprie aspettative riguardo il futuro di questo progetto ha così risposto: Io mi auguro che questa manifestazione, l’unione delle persone, l’unione delle istituzioni possa essere “di insegnamento al territorio” perché stiamo dando per l’ennesima volta un riconoscimento al fatto che stare insieme e fare unione produce sempre qualcosa di utile.” – aggiungendo – “Meglio ancora, se quello che stiamo facendo in questa giornata è per due istituzioni scolastiche, il Leone-Nobile capofila e il Galileo Galilei aggregato, e per una cooperativa agricola. Tutte e tre le istituzioni, volendole così definire, hanno come loro obiettivo, soggetto, i giovani per la formazione, per la conoscenza, per l’acculturamento, per la pratica eno-gastronomica e per il lavoro futuro. Questa per me è una felicità, perché loro (ndr. I giovani) sono il nostro punto di riferimento”.

di Michelangelo Polise

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