Nola, le dimissioni di Spampanato rischiano di arenare le attività del settore Lavori pubblici, compreso il permesso per costruire all’università. Le “diplomazie” a pieno regime per ricucire lo strappo
Nola – Le dimissioni del dirigente ai lavori pubblici, Felice Spampanato, al di là del dirompente effetto politico, rischiano di avere una conseguenza estremamente negativa sulla stessa funzionalità degli uffici di sua competenza, strategici per la vita sociale ed economica della città.
Il “Gran rifiuto” dell’alto dirigente, infatti, potrebbe – senza dubbio – arenare tutta una serie di attività, anche in considerazione delle poche unità a disposizione del Settore tecnico alle prese quotidianamente con concessioni, autorizzazioni, permessi, e progetti vari. Una seria battuta d’arresto potrebbe esserci, nel caso il posto da timoniere dell’ufficio dovesse rimanere in maniera prolungata vacante, anche per l’iter del permesso a costruire per l’università.
Dopo l’ok del Consiglio comunale che si è espresso sulla pubblica utilità, dovrà essere l’ufficio a proseguire e completare la procedura per la concessione del permesso. Ecco il motivo per il quale, nonostante la situazione appaia quasi irreparabile, le “diplomazie” sono in frenetico lavoro per tentare a ricucire lo strappo.
Riuscire a ritrovare, seppur miracolosamente, una nuova intesa tra le parti eviterebbe non solo tutto questo, ma anche una “sanguinosa” lotta per la successione.
“E’ verosimile che ora si scatenerà una lotta tra i gruppi di maggioranza per accaparrarsi questa importante posizione – afferma il consigliere di opposizione, Giuseppe Tudisco – Mi auguro che tutto questo si esaurisca, in un modo o in un altro, in tempi celeri. Certo, con il senno di poi, mi fa pensare l’assenza del dirigente al Consiglio comunale dell’università e la sua mancata relazione sulla vicenda, nonostante fosse di competenza del suo ufficio. Per la verità, mi aspettavo più entusiasmo da parte della maggioranza in occasione di un risultato così importante, ed invece lo stesso sindaco ha provato a distrarre tutti con la vicenda di Castel Cicala che resta tutta da approfondire. Ecco, tutto questo mi risulta molto strano”.
“Siamo di fronte all’ennesima crisi – afferma il consigliere di opposizione Cinzia Trinchese – Una situazione che è ancora una volta figlia dell’incapacità del sindaco nel tutelare gli uomini che lui stesso sceglie da ingerenze di varia natura. E’ chiaro ed evidente che il vuoto che lascia Spampanato non potrà che mettere ancor più in crisi il settore Lavori pubblici, già ridotto ai minimi termini a causa dei numerosi pensionamenti. Ed ancora, rischia di arenarsi anche l’iter per la concessione del permesso a costruire in deroga a favore dell’università”.
IPOTESI RICORSI
E proprio sul fronte dell’università si paventano ricorsi al Tar da parte di diversi soggetti. Al centro della contesa non è la sede dell’università in quanto tale, tant’è vero che la delibera in Consiglio non ha avuto nessun voto contrario (14 favorevoli, 3 assenti, 8 astenuti), ma la procedura seguita, ritenuta non corretta, ed il sito prescelto che non sarebbe conforme agli standard urbanistici previsti dal Piano regolatore vigente.