Nola: le Carceri possibile sede della Fondazione Festa dei Gigli

Nola – Il vecchio stabile delle” Carceri” potrebbe diventare la sede della Fondazione Festa dei Gigli. L’ipotesi è stata rappresentata, nel corso di una conferenza stampa di alcuni giorni fa, dal sindaco di Nola Geremia Biancardi. La struttura è ormai completata da tempo. Per il suo definitivo rilancio si attende solo la nuova destinazione d’uso al fine di poter scegliere l’arredo più congeniale. L’obiettivo è quello di decentrare uffici. Tra questi vi potrebbero essere anche quelli che afferiscono ai locali della Fondazione. Una sede appropriata, infatti, viene ritenuta un elemento non solo opportuno, ma necessario, visto che l’istituendo organo si dovrà occupare per l’ intero anno della riqualificazione e della promozione in chiave nazionale ed internazionale della Festa dei Gigli. Un impegno senza dubbio gravoso e di grande intensità che necessiterà per forza di cose del lavoro di diverse persone,ed inevitabilmente l’esigenza di avere a disposizione spazi adeguati. Il fabbricato prima della sua “conversione” in carcere era un convento rinascimentale. Proprio per questo l’intervento di restauro e di risistemazione, avviato a partire dalla scorsa consiliatura e portato avanti con tenacia da quella attuale, ha tenuto conto della conservazione delle varie stratificazioni storiche. Nel corso dei lavori, ad esempio, sono emersi degli stupendi affreschi, come una interessantissima madonna con il bambino, che in origine faceva parte della volta, mentre attualmente è inserita in un piccolo ed angusto ambiente. “ I lavori – ha dichiarato il consigliere comunale Pasquale Petillo, attuale presidente della commissione consiliare Beni Culturali e nella scorsa amministrazione assessore ai lavori pubblici – hanno portato alla luce un altro eccezionale bene culturale della nostra città, quello
dell’antico convento di Santo Spirito”. Il cambio di destinazione è avvenuto poco più della metà dell’800 con la legislazione anticlericale di Gioacchino Murat, che trasformò lo stesso convento in un edificio civile addibito a vari uffici, tra cui un piccolo tribunale, un teatro, (il teatro Santo Spirito), ed il noto carcere, rimasto attivo fino al 1965. Dalla data della sua dismissione, il fabbricato è caduto in una fase di oblio assoluto. A riguardo della sua destinazione a carcere, il programma di intervento ha tenuto in debita considerazione l’ obiettivo di preservare anche questa fase storica. A trattamenti speciali, infatti, sono stati sottoposti, lo stesso portone di ingresso, ma anche i finestroni in legno delle celle, su alcuni dei quali, si possono leggere ancora le incisioni dei detenuti, come quella che recita“ Gaetano Vatiero arrestato per inferimento 1892”.

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