Nola, la Pro – loco ricorda il preside Giuseppe Giusti: “Lui convinto che la cultura deve sorridere al popolo”
Nola – “Grande vecchio”, sapiente e massimo esponente della cultura nolana. Tutto questo è stato il preside Giuseppe Giusti che ha speso una vita nel tentativo di superare la mediocrità che spesso attanagliava la stessa città. Con le sue tante opere, scritte spaziando su varie tematiche, ha lasciato un segno indelebile ed una guida per tanti. E’ stato uomo “ingolosito” dall’arte, come Catone alla ricerca della quiete interiore, e con uno spiccato gusto per l’umanità e per le belle lettere. Ebbene sì il professor Giusti era un profondo umanista ed in quanto tale ha sempre considerato la cultura non come un fine, ma come un mezzo, uno strumento per realizzare la dignità dell’ uomo.
Il profilo di questo illustre figlio di Nola, venuto a mancare solo alcuni mesi fa, è stato tracciato l’altro giorno, nel corso di un incontro promosso dalla Pro – Loco.
Tanti gli ospiti, oltre che familiari, che hanno partecipato all’evento che ha visto come relatori del convegno moderato dal professore De Angelis. Tra questo il dottor Carmine Martinez, presidente della locale Pro Loco, il preside Vincenzo Ammirati, l’architetto Vincenzo Meo ed il professore Luigi Buonauro. “La cultura dev’essere austera ma non inarrivabile, essa deve sorridere al popolo-. ha ricordato il professore Vincenzo Ammirati, citando delle frasi storiche del Pro Giusti- Il fine della cultura è arrivare al popolo”. Insomma un innovatore, rivoluzionario nelle sue idee, uomo degno di attenzione civile, morale e politica.
di Rossella Avella